L'Irlanda approva il Trattato di Lisbona col 67% di consensi
L’Irlanda ha approvato il Trattato di Lisbona. I dati definitivi della consultazione
referendaria, tenutasi venerdì scorso, vedono i "sì" raggiungere il 67,1% dei voti.
Il Paese aveva già votato nel giugno 2008, bocciando però la carta che prevede importanti
riforme istituzionali dell’Unione Europea. Il Trattato dovrebbe entrare in vigore
nel prossimo gennaio, dopo aver ricevuto le ultime ratifiche di Polonia e Repubblica
Ceca. Il servizio di Marco Guerra:
A meno di
un anno e mezzo dal primo referendum, gli irlandesi rovesciano il giudizio sul Trattato
di Lisbona con i "sì" che raccolgono i due terzi dell’elettorato recatosi alle urne.
La crisi economica e un tasso di disoccupazione al 12% hanno convinto gli irlandesi
che per la "tigre celtica" è arrivato il momento di fare affidamento sulla solidità
dell’Unione Europea e sui suoi preziosi finanziamenti. Questa volta, infatti, tutti
partiti erano per il "sì" e la proposta del fronte opposto è risultata piuttosto appannata.
“Hanno parlato con un voce forte è chiara”, ha detto il premier, Brian Cowen, alla
cui soddisfazione si sono uniti tutti principali leader del Vecchio continente che
contano di far entrare in vigore il testo in gennaio. Prima, però, bisognerà superare
lo scoglio delle ratifiche da parte dei presidenti ceco e polacco. Il primo sta aspettando
che la Corte costituzionale della Repubblica ceca si pronunci sull’accordo, mentre
le riluttanze del secondo sembrano ormai superate e la firma dovrebbe arrivare nei
prossimi giorni. Ad ogni modo, difficilmente saranno bloccate le riforme previste
dal Trattato che garantiscono procedure di approvazione delle norme comunitarie più
snelle e criteri di maggiore rappresentatività delle istituzioni dell’Unione Europea.