Si apre oggi in Uruguay la Settimana della Famiglia, organizzata dalla Chiesa nazionale,
che avrà come tema “Famiglia casa di valori umani e cristiani”. Lo scopo - come si
legge in una delle schede di orientamento preparate dalla Commissione nazionale di
Pastorale familiare della Conferenza episcopale dell’Uruguay, formulate per offrire
linee guida agli operatori pastorali impegnati durante la Settimana in attività missionarie
- è quello di “favorire l’unione nelle famiglie, affinché da questo legame possa nascere
un impulso per la comunità parrocchiale o educativa”. La famiglia, spiegano le schede,
“dovrà sempre cercare di costituirsi in una scuola di valori umani e cristiani per
i suoi membri”, permettendo in questo modo che “nella coscienza e nella vita dei suoi
membri nasca la maggior parte dei valori per la convivenza quotidiana e concreta tra
i componenti”. Proprio da qui emerge l’importanza fondamentale della “testimonianza”.
I “valori dell’impegno nella società” devono essere testimoniati sotto forma di “solidarietà,
giustizia, convivenza sociale e civile, in uno spirito di servizio e responsabilità”.
Bisogna, si spiega, “coltivare l’impegno e la proiezione sociale della famiglia cristiana;
interrogarsi sui diversi modi e ambiti di partecipazione sociale; impegnarsi, come
famiglia, nell’apportare nella società i valori umani e cristiani”. La Chiesa ha scelto
questo tema perché ha riscontrato la necessità della società di avere “famiglie cristiane
che si sforzino di cercare il bene del maggior numero possibile di persone, anche
remando controcorrente”. Ancora una volta dando testimonianza: “Di servizio ai bisognosi,
di rispetto delle legge, di sostegno e collaborazione con la Chiesa e con lo stato”.
Quello che serve davvero è una ricostruzione della società attuale, “così minacciata
dagli antivalori”: i cristiani devo darsi da fare e partecipare a quelle associazioni
che “trasmettono valori nella società, come ad esempio quelle che cercano di regolamentare
i mezzi di comunicazione o che promuovono campagne in difesa del diritto alla vita”.
Impegnandosi in tutti i campi, da quello religioso a quello civile, i genitori possono
essere di esempio per i loro figli, cha a loro volta saranno coinvolti nella costruzione
di una società migliore, “una civiltà dell’amore - scrivono i vescovi uruguayani -
nella quale la vita e i diritti fondamentali della persona vengono rispettati e difesi
al di sopra degli interessi personali”. (V.F.)