2009-10-04 11:24:11

A Regensburg, in Germania, la solenne Beatificazione di fra Eustachio Kugler, apostolo della carità verso i malati


E' iniziata pochi minuti fa, nel Duomo di Regensburg in Germania, la solenne cerimonia di Beatificazione di fra Eustachio Kugler, religioso tedesco dell'Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio, noto come Fatebenefratelli. Alla Messa è presente a nome del Papa l’arcivescovo Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, che nel Messaggio pronunciato per l'occasione definisce il neo Beato "un esempio di vita cristiana" e "un grande benefattore dell'umanità sofferente e biosognosa". Definito "Apostolo dell'ospitalità”, Eustachio Kugler si dedicò al servizio dei più deboli e dei disabili fino alla morte - avvenuta a Regensburg nel 1946, all’età di 79 anni - opponendosi coraggiosamente anche al regime nazista. Per un profilo della figura e del carisma del Beato Eustachio Kugler, Alessandro Gisotti ha intervistato il postulatore della Causa di Beatificazione, padre Félix Lizaso Berruete:RealAudioMP3

R. - La vita del Beato Kugler ha avuto sempre due caratteristiche fondamentali: quella della vita religiosa, della vita di fede, di preghiera, della vita piena nel Signore, e poi una dedizione piena, completa, ai malati, che ha visto pian piano essere veramente i preferiti di Dio. E’ un uomo che ha vissuto l’ospitalità come un servizio a tempo pieno, perché la sua vita, la sua preferenza e l’unica ragione della sua vita erano l’assistenza agli ammalati.

 
D. - Il nuovo Beato ci insegna l’attualità della carità, dell’ospitalità e dell’accoglienza...

 
R. - Veramente, questo è il punto fondamentale. Ha organizzato insieme con l’autorità civile, a Monaco, un centro - forse il primo in Germania, almeno per quanto riguarda la nostra vita ospedaliera di San Giovanni di Dio - con un’assistenza per tanta gente che viveva in strada, che non aveva una casa, che non usufruiva di un’assistenza sociale. Dopo, il Beato Kugler ha organizzato un ospedale, l’ospedale più importante di tutta la Baviera, a Regensburg, dove lui è morto e dove è stato sepolto, un ospedale davvero fondamentale per la comunità.

 
D. - Il Beato Kugler è un “apostolo della carità e dell’accoglienza”, ma anche un testimone della verità cristiana di fronte alle menzogne, alle violenze del regime nazista...

 
R. - E’ vero. Ha sofferto tanto a causa della Gestapo. Ha dovuto subire più di 30 interrogatori, perché volevano da lui delle informazioni che potevano essere utili per criticare la Chiesa. E allora lui ha dovuto, in quelle occasioni, difendere la verità e dare una testimonianza di silenzio assoluto. In questi interrogatori non ha mai detto nulla. Ha sofferto moltissimo durante questi interrogatori.

 
D. - Quali frutti può dare una figura come quella del Beato Eustachio Kugler alla Chiesa e alla Germania?

 
R. - La testimonianza più forte è di essere convinto che la verità sta in Dio, sta nella Chiesa, nella vita cattolica, perché soltanto così si può avere questa comprensione. Solo così si poteva vedere la persona umile, la persona nel bisogno, nella debolezza, e lottare contro Hitler che fece morire tante persone perché malate o affette da patologie mentali. Fra Kugler è stato sempre un testimone forte a favore di tutto questo.







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