Visita ad Limina Apostolorum. Discorso del Santo Padre Giovanni Paolo II ai Vescovi
dello Zambia
Discorso del Santo Padre Giovanni Paolo II ai Vescovi dello Zambia in Visita ad
Limina Apostolorum venerdì, 3 settembre 1999
La situazione del Paese
è diventata più drammatica (...) Nei dieci anni trascorsi dalla mia visita, la
situazione nel continente africano, e anche nello Zambia, è diventata più drammatica.
Qualche volta il mondo se ne dimentica, ma questo fatto non cessa di gravare fortemente
sul cuore della Chiesa e del Papa. Le antiche piaghe umane della guerra, della carestia,
della povertà e della malattia continuano ad affliggere i popoli dell'Africa, e lo
Zambia non è stato risparmiato dalla loro forza. Le guerre nei Paesi confinanti hanno
ferito lo Zambia, e non solo per i tanti profughi che cercano rifugio nel vostro Paese.
Lo spettro dell'AIDS si diffonde nel continente e miete un grande numero di vittime.
La capacità di affrontare questi problemi è ulteriormente limitata dall'onere opprimente
del debito estero. In una simile situazione, la gente può facilmente cedere all'ansia
e anche alla disperazione, afferrandosi a false promesse e soluzioni, che a volte
peggiorano le cose.
Rimane saldo il servizio della Chiesa Tuttavia appare
chiaro dalle vostre relazioni quinquennali che in mezzo a questa sofferenza la Chiesa
nello Zambia è rimasta salda e che cresce con nuova vita e vigore. Si tratta certamente
di una fonte di speranza e per questo rendo grazie a Dio Onnipotente. Ora più che
mai, lo Zambia ha bisogno della testimonianza della Chiesa di Cristo Crocifisso, l'unico
ad essere la luce che le tenebre non possono accogliere (cfr Gv 1, 5). Il vostro
Paese ha recentemente celebrato il centenario della sua evangelizzazione; dopo cento
anni di crescita, la Chiesa è sempre più presente, svolgendo la sua missione religiosa
e servendo negli ambiti dell'educazione e dell'assistenza sanitaria, nonché operando
per lo sviluppo umano integrale delle persone (…).
Mobilitare le risorse per
aiutare le famiglie A ragione la famiglia è stata quindi oggetto della vostra sollecitudine
pastorale. Nello Zambia come altrove, le famiglie sono ora sottoposte a una serie
di pressioni, le cui origini sono politiche, sociali, economiche e persino culturali.
La disoccupazione, la mancanza di opportunità educative, le influenze culturali esterne
e le pratiche tradizionali, quali la poligamia, rappresentano una minaccia all'unità
e alla stabilità delle famiglie nello Zambia. Lo stesso vale per il divorzio, l'aborto,
la mentalità sempre più favorevole alla contraccezione e per il comportamento sessuale
irresponsabile che aggrava la piaga dell'AIDS. (…). Poiché nessuna società può prosperare
se non prospera la famiglia, tutte le risorse e le istituzioni della Chiesa devono
essere mobilitate per aiutare le famiglie nello Zambia a vivere fedelmente e generosamente
come autentiche «chiese domestiche » (cfr Lumen gentium, n. 11). Lo stesso vale per
le scuole cattoliche, che, dall'inizio alla fine, devono insegnare i valori che conferiscono
un significato alla sessualità cristiana. Vale anche per i programmi per i giovani,
che devono consolidare e costruire su queste fondamenta, sottolineando in particolare
il ruolo e la dignità della donna. (…) Il futuro dello Zambia è il futuro delle famiglie
dello Zambia. (…)
La vostra testimonianza di Pastori Come Pastori, il vostro
ministero è principalmente volto a rafforzare la famiglia spirituale della Chiesa,
affinché la potenza salvifica del Vangelo (cfr Rm 1, 16) permei ogni aspetto della
vita dei fedeli e illumini il cammino della società verso una verità, giustizia e
armonia maggiori. La Chiesa in molti modi sarà segno di contraddizione in una situazione
in cui le forze alienanti sono inconfondibili, e questo esigerà da voi una visione
profondamente spirituale delle cose e una vita santa, immacolata e irreprensibile
dinanzi al Signore (cfr Col 1, 22). (…)
La qualità dei sacerdoti Poiché
nella famiglia della Chiesa molto dipende dalla qualità della guida offerta dai sacerdoti,
è essenziale che essi siano la preoccupazione principale del vostro ministero. I vostri
rapporti con loro devono essere sempre improntati all'unità, alla fratellanza e all'incoraggiamento.
Negli Ordini Sacri essi sono stati configurati a Cristo Capo e Pastore della Chiesa.
Devono pertanto condividere la sua completa dedizione al bene del gregge e alla venuta
del Regno. Come ben sapete, vivere con fedeltà e in modo fecondo la vocazione sacerdotale
esige una formazione permanente. (…)
Lo spirito di distacco dalle cose del
mondo La continua conversione personale è una componente essenziale della vita
di ogni cristiano, e per i sacerdoti questo comporta uno deciso spirito di distacco
dalle cose e dagli atteggiamenti del mondo. La massima espressione di ciò è il celibato
sacerdotale, il cui valore come totale dono di sé al Signore e alla Sua Chiesa deve
essere salvaguardato con cura. Ciò significa che ogni comportamento che possa dare
scandalo deve essere attentamente evitato o, laddove è necessario, corretto. A tal
fine, la formazione in seminario riveste grande importanza, poiché se in questa fase
vengono gettate fondamenta deboli, lo Zambia non avrà mai i sacerdoti zelanti e impegnati
di cui ha bisogno. (…)
Grande attenzione sulla selezione dei candidati alla
vita religiosa Un altro segno positivo nella Chiesa nello Zambia è il numero crescente
di vocazioni alla vita religiosa. Per assicurare che anche qui vi sia quella guida
richiesta dalla famiglia della Chiesa, vi esorto a fare grande attenzione nella selezione
dei candidati e nella loro formazione. Ancora una volta la famiglia rappresenta un
elemento fondamentale: molti giovani, uomini e donne, che sentono la chiamata alla
vita consacrata provengono da famiglie che conoscono da poco la vita cristiana o che
hanno una scarsa formazione cristiana. La vita religiosa, così come il sacerdozio,
rischia di diventare uno strumento di promozione sociale o una fonte di prestigio.
I candidati non devono soccombere alla tentazione di considerarsi migliori degli altri
o di voler accedere a un livello superiore di benessere materiale. Quando ciò accade,
il carattere autentico del servizio religioso o sacerdotale è accettato solo esternamente
senza essere assimilato a un livello profondamente personale. I programmi di formazione
dovrebbero promuovere gli ideali più alti ed essere affidati a sacerdoti, religiosi
e religiose veramente esemplari. Col rafforzamento della famiglia spirituale della
Chiesa, sarete meglio preparati ad avviare il dialogo ecumenico e la cooperazione
necessari affinché le diverse Chiese cristiane e comunità ecclesiali possano crescere
nella comprensione e nel rispetto reciproci, e affinché i cristiani possano superare
le divisioni che hanno ostacolato la loro missione nel millennio che sta volgendo
al termine (cfr Tertio millennio adveniente, n. 34). Sarete inoltre meglio preparati
ad avviare un dialogo con l'Islam che, sebbene costituisca ancora una minoranza nel
vostro Paese, sta aumentando la sua influenza ed è attivo nella costruzione di moschee,
scuole e cliniche in diverse parti del Paese. In queste circostanze occorre una duplice
risposta della Chiesa: da una parte una forte e continua evangelizzazione e catechesi
dei cattolici, dall'altra una sincera apertura al dialogo interreligioso. Un'importante
sfida pastorale di genere del tutto diverso è rappresentata dalla confusione e, in
alcuni casi, dalla perdita dell'autentica identità cristiana, causate dalla proliferazione
di sette fondamentaliste. Esse tendono a prosperare in tempi di agitazione sociale
e alienazione culturale, quando prendono il sopravvento l'ansia e la tentazione di
perdere la speranza; esse sono più forti proprio quando l'esperienza della Chiesa
come famiglia è più debole. Per contrastare le loro promesse illusorie e le loro false
soluzioni, la Chiesa nello Zambia ha bisogno di programmi che offrano ai suoi fedeli
una catechesi chiara e corretta, che consentano loro di comprendere più profondamente
le verità salvifiche della fede e le promesse autentiche di Cristo, le uniche degne
di essere credute. In tali programmi, può risultare utile un uso più esteso di materiale
religioso audiovisivo e di trasmissioni radiofoniche da parte della vostra Conferenza
e delle singole Diocesi. Un impegno di questo tipo farà anche sì che i laici nello
Zambia rechino una testimonianza pubblica della loro fede sempre più visibile, diventando
autentici evangelizzatori nella loro famiglia e nella loro comunità. Il vostro
impegno per creare piccole comunità cristiane a livello locale ha contribuito notevolmente
ad accrescere la partecipazione attiva dei laici alla vita parrocchiale e diocesana.
Infatti, tali comunità sono diventate un tratto caratteristico della presenza dinamica
della Chiesa nel vostro Paese. Non posso non menzionare due importanti associazioni
che operano per promuovere i diversi movimenti di apostolato ora attivi nello Zambia:
il National Council for Laity (Consiglio Nazionale per i Laici) e il National Council
for Catholic Women (Consiglio Nazionale per le Donne Cattoliche). Anch'essi sono segni
della continua crescita della Chiesa nel vostro Paese e dimostrano che voi, cari Fratelli,
avete preso a cuore le parole del rito dell'Ordinazione Episcopale: «Come padri e
fratelli, amate tutti coloro che Dio affida alle vostre cure... Incoraggiate i fedeli
a lavorare con voi nel vostro compito apostolico; ascoltate di buon grado quanto hanno
da dire...». Cari Fratelli, queste sono le brevi riflessioni che oggi condivido
con voi, cercando di offrirvi un incoraggiamento nel Signore e di rafforzarvi nel
vostro ministero al servizio del suo popolo. Mentre il vostro Paese entra nel secondo
centenario della sua fede cristiana e si prepara all'ingresso al Terzo Millennio,
la sfida che lo attende è quella di dimostrarsi una nazione cristiana, non solo in
virtù di una proclamazione ufficiale, ma anche perché il vostro è un Paese dove la
fede cristiana è vissuta con le parole e con i fatti, dove la legge dell'amore resiste
e dove l'ordine del Signore di fare risplendere la vostra luce davanti agli uomini,
perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria a Dio (cfr Mt 5, 16) è fedelmente
osservato da tutti coloro che portano il suo nome. Affido voi e il popolo cattolico
dello Zambia all'amorevole intercessione di Maria, Madre della Chiesa. Invocando il
suo santo nome, che possiate offrire un servizio sempre più grande a Cristo suo Figlio!
A voi e ai sacerdoti, ai religiosi e ai fedeli laici delle vostre Diocesi, imparto
con gioia la mia Benedizione Apostolica.