Visita ad Limina Apostolorum. Discorso del Santo Padre Giovanni Paolo II ai Vescovi
della Costa d'Avorio
Discorso del Santo Padre Giovanni Paolo II ai Vescovi della Costa d'Avorio in visita
ad Limina 28 agosto 1999
Consolidare la presenza della Chiesa (...)
La Chiesa in Costa d'Avorio ha vissuto nel corso della sua storia diverse fasi di
radicamento e di crescita. Oggi dà prova di una bella vitalità che permette di guardare
al futuro con fiducia. Le adesioni alla fede in Gesù Cristo e le richieste dei sacramenti
dell'iniziazione cristiana sono numerose. Le Celebrazioni liturgiche sono molto vive
e seguite. Attraverso il loro spirito conviviale e gioioso, le vostre comunità esprimono
l'amore fraterno che Gesù ha insegnato ai suoi discepoli. (...) Dopo il Sinodo,
nell'Esortazione Apostolica Ecclesia in Africa, io stesso ho voluto presentare le
decisioni e gli orientamenti che permetteranno alla Chiesa di assicurare la sua missione
in modo efficace e insieme fattibile. Si tratta in un certo senso della carta missionaria
della Chiesa Famiglia di Dio in Africa, che tutti sono invitati a rendere effettiva
nella loro vita personale e nelle loro situazioni particolari. Auspico vivamente che
in questo tempo privilegiato, che vedrà la celebrazione del bimillenario dell'Incarnazione,
tutto miri «all'obiettivo prioritario del Giubileo che è il rinvigorimento della fede
e della testimonianza dei cristiani» (Lettera Apostolica Tertio Millennio adveniente,
n. 42). (...) Da qualche anno il numero dei sacerdoti sta crescendo regolarmente,
il che suscita speranza e ottimismo per il futuro. Rinnovando il mio cordiale saluto
a tutti i vostri sacerdoti, li incoraggio a essere nel loro ministero autentici servitori
di Cristo, che li ha mandati, e del popolo che è stato affidato loro, in una comunione
sempre più viva con il loro Vescovo e con tutta la Chiesa. La vocazione al sacerdozio
in effetti induce i sacerdoti ad assumere con decisione l'atteggiamento stesso di
Gesù, servo casto e fedele, che ha dato la propria vita senza riserve per realizzare
la missione che gli era stata affidata dal Padre. Li invito dunque a impegnarsi con
ardore nella sequela del Signore, alla maniera degli Apostoli, vivendo il loro sacerdozio
come un cammino specifico di santità. In tal modo saranno, in ogni circostanza, testimoni
veridici e credibili della Parola che annunciano e dei sacramenti di cui sono i ministri.
Esercitando questo servizio, in uno spirito di distacco evangelico rispetto alla ricerca
smodata di beni materiali e di vantaggi personali, saranno segni della generosità
di Dio, che offre gratuitamente i suoi doni agli uomini.
Il contributo dei
missionari (...) Permettetemi di esprimere qui la riconoscenza della Chiesa per
il lavoro realizzato nel vostro Paese, da oltre un secolo, da tanti missionari, uomini
e donne, che hanno lasciato il proprio Paese di origine perché il Vangelo fosse annunciato
nella vostra terra. La loro testimonianza, a volte eroica, è ancora oggi un modello
di vita totalmente dedita a Dio e agli altri e una fonte di dinamismo per numerosi
religiosi, religiose, sacerdoti Fidei donum, laici, che si sono generosamente impegnati
a seguire il loro esempio.
Comunità educative unite e fraterne (...) Con
l'esempio di comunità educative unite e fraterne che offrono un'immagine concreta
di comunione ecclesiale, i seminaristi impareranno a diventare essi stessi uomini
di fede, fedeli alla Chiesa e agli impegni che saranno chiamati a prendere. È pertanto
necessario scegliere, preparare e seguire quei sacerdoti di vita esemplare che possiedono
le qualità umane, intellettuali, pastorali e spirituali adeguate al compito di formatori
del clero. In un contesto in cui è spesso difficile proporre ai giovani una vita di
ascesi e una disciplina interiore, si ricercheranno i mezzi atti a presentare loro
con chiarezza le esigenze della vita sacerdotale, evitando qualsiasi ambiguità e qualsiasi
compromesso, nefasti per la loro vita personale e per la Chiesa. (...) La formazione
dei fedeli laici occupa quindi un posto di prim'ordine negli orientamenti pastorali,
al fine di aiutarli a condurre una vita pienamente coerente e di renderne testimonianza
ai propri fratelli. Questa formazione deve permettere ai laici di conoscere chiaramente
le verità della fede e le loro esigenze, al fine di non lasciarsi portare «qua e là
da qualsiasi vento di dottrina, secondo l'inganno degli uomini, con quella loro astuzia
che tende a trarre nell'errore» (Ef 4, 14). Essa contribuirà a guidarli affinché si
assumano le proprie responsabilità nella Chiesa e nella società, includendo l'ambito
socio-politico ed economico, alla luce del Vangelo e dell'insegnamento della Chiesa.
«I cristiani devono essere formati a vivere le implicazioni sociali del Vangelo in
modo che la loro testimonianza divenga una sfida profetica nei confronti di tutto
ciò che nuoce al vero bene degli uomini e delle donne dell'Africa, come di ogni altro
continente» (Ecclesia in Africa, n. 54).
La famiglia (...) Nella cultura
e nella tradizione africane, la famiglia svolge un ruolo fondamentale, in quanto costituisce
il primo pilastro dell'edificio sociale e la prima cellula della comunità ecclesiale.
Per questo motivo il Sinodo africano ha considerato l'evangelizzazione della famiglia
una priorità. Vi incoraggio vivamente a rafforzare senza posa una pastorale appropriata
per seguire le famiglie nelle diverse fasi della loro formazione e del loro sviluppo.
In particolare, è indispensabile preparare i giovani al matrimonio e alla vita familiare.
Legame fede-cultura e dialogo interreligioso (...) La nuova evangelizzazione
alla quale la Chiesa è chiamata deve tener conto, con rinnovato interesse, del legame
intimo esistente fra le culture umane e la fede cristiana. La religione tradizionale
africana, dalla quale provengono molti cristiani, ha segnato profondamente la cultura
del vostro popolo ed esercita ancora una grande influenza sulla comprensione della
fede da parte dei fedeli e sul loro modo di viverla, generando a volte delle incoerenze.
Come ho scritto nella Ecclesia in Africa, un dialogo sereno e prudente con gli adepti
di questa religione «potrà, da una parte, garantire da influssi negativi che condizionano
il modo di vivere di molti cattolici e, dall'altra, assicurare l'assimilazione di
valori positivi quali la credenza in un essere Supremo, Eterno, Creatore, Provvidente
e giusto Giudice che s'armonizzano col contenuto della fede». (n. 67). È tuttavia
fondamentale aiutare i battezzati a instaurare un rapporto autentico e profondo con
Cristo, che deve diventare il centro effettivo della loro esistenza. Un simile incontro,
in cui l'uomo scopre il mistero della propria vita, implica una conversione radicale
della persona e una purificazione di tutte le pratiche religiose anteriori a tale
incontro. D'altro canto, un dialogo di vita fraterno con i musulmani è a sua volta
necessario per costruire pacificamente il futuro. Nonostante gli ostacoli e le difficoltà,
è urgente che tutti gli uomini di buona volontà che condividono con essi valori fondamentali,
uniscano i loro sforzi per edificare la civiltà dell'amore, fondata sui valori universali
di pace, solidarietà, fraternità, giustizia e libertà. È quindi opportuno lavorare
insieme allo sviluppo armonioso della società, affinché tutti i figli della nazione
possano vivere nel riconoscimento dei loro diritti e dei loro doveri reciproci e sia
concessa a tutti la libertà di praticare la propria religione, con le relative esigenze,
nel rispetto gli uni degli altri. Sono lieto della presenza nel vostro Paese di
diverse istituzioni cattoliche internazionali, soprattutto dell'Istituto cattolico
dell'Africa Occidentale, volte a favorire il dialogo fra fede e cultura. Esse sono
un segno della crescita della Chiesa in quanto integrano nella loro ricerca le verità
e le esperienze della fede, contribuendo a interiorizzarle (cfr Ecclesia in Africa,
n. 103). Numerosi giovani ricevono anche una formazione umana e intellettuale negli
istituti educativi che dipendono dalla Chiesa o dallo Stato e che sono luoghi privilegiati
di trasmissione della cultura. Vi esorto dunque a rivolgere un'attenzione particolare
alla pastorale del mondo scolastico e universitario, e più in generale del mondo della
cultura, per un reale radicamento del Vangelo nel vostro Paese. (…)