2009-10-03 18:41:10

Visita ad Limina Apostolorum. Discorso del Santo Padre Giovanni Paolo II ai Vescovi della Costa d'Avorio


Discorso del Santo Padre Giovanni Paolo II ai Vescovi della Costa d'Avorio in visita ad Limina
28 agosto 1999

Consolidare la presenza della Chiesa
(...) La Chiesa in Costa d'Avorio ha vissuto nel corso della sua storia diverse fasi di radicamento e di crescita. Oggi dà prova di una bella vitalità che permette di guardare al futuro con fiducia. Le adesioni alla fede in Gesù Cristo e le richieste dei sacramenti dell'iniziazione cristiana sono numerose. Le Celebrazioni liturgiche sono molto vive e seguite. Attraverso il loro spirito conviviale e gioioso, le vostre comunità esprimono l'amore fraterno che Gesù ha insegnato ai suoi discepoli.
(...) Dopo il Sinodo, nell'Esortazione Apostolica Ecclesia in Africa, io stesso ho voluto presentare le decisioni e gli orientamenti che permetteranno alla Chiesa di assicurare la sua missione in modo efficace e insieme fattibile. Si tratta in un certo senso della carta missionaria della Chiesa Famiglia di Dio in Africa, che tutti sono invitati a rendere effettiva nella loro vita personale e nelle loro situazioni particolari. Auspico vivamente che in questo tempo privilegiato, che vedrà la celebrazione del bimillenario dell'Incarnazione, tutto miri «all'obiettivo prioritario del Giubileo che è il rinvigorimento della fede e della testimonianza dei cristiani» (Lettera Apostolica Tertio Millennio adveniente, n. 42).
(...) Da qualche anno il numero dei sacerdoti sta crescendo regolarmente, il che suscita speranza e ottimismo per il futuro. Rinnovando il mio cordiale saluto a tutti i vostri sacerdoti, li incoraggio a essere nel loro ministero autentici servitori di Cristo, che li ha mandati, e del popolo che è stato affidato loro, in una comunione sempre più viva con il loro Vescovo e con tutta la Chiesa. La vocazione al sacerdozio in effetti induce i sacerdoti ad assumere con decisione l'atteggiamento stesso di Gesù, servo casto e fedele, che ha dato la propria vita senza riserve per realizzare la missione che gli era stata affidata dal Padre. Li invito dunque a impegnarsi con ardore nella sequela del Signore, alla maniera degli Apostoli, vivendo il loro sacerdozio come un cammino specifico di santità. In tal modo saranno, in ogni circostanza, testimoni veridici e credibili della Parola che annunciano e dei sacramenti di cui sono i ministri. Esercitando questo servizio, in uno spirito di distacco evangelico rispetto alla ricerca smodata di beni materiali e di vantaggi personali, saranno segni della generosità di Dio, che offre gratuitamente i suoi doni agli uomini.

Il contributo dei missionari
(...) Permettetemi di esprimere qui la riconoscenza della Chiesa per il lavoro realizzato nel vostro Paese, da oltre un secolo, da tanti missionari, uomini e donne, che hanno lasciato il proprio Paese di origine perché il Vangelo fosse annunciato nella vostra terra. La loro testimonianza, a volte eroica, è ancora oggi un modello di vita totalmente dedita a Dio e agli altri e una fonte di dinamismo per numerosi religiosi, religiose, sacerdoti Fidei donum, laici, che si sono generosamente impegnati a seguire il loro esempio.

Comunità educative unite e fraterne
(...) Con l'esempio di comunità educative unite e fraterne che offrono un'immagine concreta di comunione ecclesiale, i seminaristi impareranno a diventare essi stessi uomini di fede, fedeli alla Chiesa e agli impegni che saranno chiamati a prendere. È pertanto necessario scegliere, preparare e seguire quei sacerdoti di vita esemplare che possiedono le qualità umane, intellettuali, pastorali e spirituali adeguate al compito di formatori del clero. In un contesto in cui è spesso difficile proporre ai giovani una vita di ascesi e una disciplina interiore, si ricercheranno i mezzi atti a presentare loro con chiarezza le esigenze della vita sacerdotale, evitando qualsiasi ambiguità e qualsiasi compromesso, nefasti per la loro vita personale e per la Chiesa.
(...) La formazione dei fedeli laici occupa quindi un posto di prim'ordine negli orientamenti pastorali, al fine di aiutarli a condurre una vita pienamente coerente e di renderne testimonianza ai propri fratelli. Questa formazione deve permettere ai laici di conoscere chiaramente le verità della fede e le loro esigenze, al fine di non lasciarsi portare «qua e là da qualsiasi vento di dottrina, secondo l'inganno degli uomini, con quella loro astuzia che tende a trarre nell'errore» (Ef 4, 14). Essa contribuirà a guidarli affinché si assumano le proprie responsabilità nella Chiesa e nella società, includendo l'ambito socio-politico ed economico, alla luce del Vangelo e dell'insegnamento della Chiesa. «I cristiani devono essere formati a vivere le implicazioni sociali del Vangelo in modo che la loro testimonianza divenga una sfida profetica nei confronti di tutto ciò che nuoce al vero bene degli uomini e delle donne dell'Africa, come di ogni altro continente» (Ecclesia in Africa, n. 54).

La famiglia
(...) Nella cultura e nella tradizione africane, la famiglia svolge un ruolo fondamentale, in quanto costituisce il primo pilastro dell'edificio sociale e la prima cellula della comunità ecclesiale. Per questo motivo il Sinodo africano ha considerato l'evangelizzazione della famiglia una priorità. Vi incoraggio vivamente a rafforzare senza posa una pastorale appropriata per seguire le famiglie nelle diverse fasi della loro formazione e del loro sviluppo. In particolare, è indispensabile preparare i giovani al matrimonio e alla vita familiare.

Legame fede-cultura e dialogo interreligioso
(...) La nuova evangelizzazione alla quale la Chiesa è chiamata deve tener conto, con rinnovato interesse, del legame intimo esistente fra le culture umane e la fede cristiana. La religione tradizionale africana, dalla quale provengono molti cristiani, ha segnato profondamente la cultura del vostro popolo ed esercita ancora una grande influenza sulla comprensione della fede da parte dei fedeli e sul loro modo di viverla, generando a volte delle incoerenze. Come ho scritto nella Ecclesia in Africa, un dialogo sereno e prudente con gli adepti di questa religione «potrà, da una parte, garantire da influssi negativi che condizionano il modo di vivere di molti cattolici e, dall'altra, assicurare l'assimilazione di valori positivi quali la credenza in un essere Supremo, Eterno, Creatore, Provvidente e giusto Giudice che s'armonizzano col contenuto della fede». (n. 67). È tuttavia fondamentale aiutare i battezzati a instaurare un rapporto autentico e profondo con Cristo, che deve diventare il centro effettivo della loro esistenza. Un simile incontro, in cui l'uomo scopre il mistero della propria vita, implica una conversione radicale della persona e una purificazione di tutte le pratiche religiose anteriori a tale incontro.
D'altro canto, un dialogo di vita fraterno con i musulmani è a sua volta necessario per costruire pacificamente il futuro. Nonostante gli ostacoli e le difficoltà, è urgente che tutti gli uomini di buona volontà che condividono con essi valori fondamentali, uniscano i loro sforzi per edificare la civiltà dell'amore, fondata sui valori universali di pace, solidarietà, fraternità, giustizia e libertà. È quindi opportuno lavorare insieme allo sviluppo armonioso della società, affinché tutti i figli della nazione possano vivere nel riconoscimento dei loro diritti e dei loro doveri reciproci e sia concessa a tutti la libertà di praticare la propria religione, con le relative esigenze, nel rispetto gli uni degli altri.
Sono lieto della presenza nel vostro Paese di diverse istituzioni cattoliche internazionali, soprattutto dell'Istituto cattolico dell'Africa Occidentale, volte a favorire il dialogo fra fede e cultura. Esse sono un segno della crescita della Chiesa in quanto integrano nella loro ricerca le verità e le esperienze della fede, contribuendo a interiorizzarle (cfr Ecclesia in Africa, n. 103). Numerosi giovani ricevono anche una formazione umana e intellettuale negli istituti educativi che dipendono dalla Chiesa o dallo Stato e che sono luoghi privilegiati di trasmissione della cultura. Vi esorto dunque a rivolgere un'attenzione particolare alla pastorale del mondo scolastico e universitario, e più in generale del mondo della cultura, per un reale radicamento del Vangelo nel vostro Paese. (…)

 







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