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Visita ad Limina Apostolorum. Discorso del Santo Padre Giovanni Paolo II ai Vescovi del Benin


GIOVANNI PAOLO II. Discorso del Santo Padre ai vescovi membri della Conferenza Episcopale del Benin in «visita ad Limina Apostolorum»
16 giugno 2001
Nei loro sforzi per edificare la Chiesa famiglia di Dio, i fedeli in Benin devono essere anche uomini e donne di comunione e di unità
(.) Nei loro sforzi per edificare la Chiesa famiglia di Dio, che i cristiani delle vostre Diocesi siano anche uomini e donne di comunione e di unità! Come ho già scritto nella Lettera Apostolica Novo Millennio ineunte, prima di programmare iniziative concrete per essere fedeli al disegno di Dio e per rispondere alle attese profonde del mondo, "occorre promuovere una spiritualità della comunione, facendo emergere come principio educativo in tutti i luoghi dove si plasma l'uomo e il cristiano, dove si educano i ministri dell'altare, i consacrati, gli operatori pastorali, dove si costruiscono le famiglie e le comunità" (n. 43). In questo spirito di comunione vi è un cammino fondamentale affinché ognuno venga riconosciuto e rispettato nella vocazione che gli è propria, condividendo i doni ricevuti dallo Spirito e affinché si edifichi un'umanità solidale e fraterna. (.)
L’impegno nella promozione delle le vocazioni implica da parte del vescovo il discernimento delle le attitudini umane, intellettuali, morali e spirituali dei candidati(…)
Da diversi anni, state compiendo un bello sforzo per favorire le vocazioni. Il numero dei giovani che entrano nei seminari è in continuo aumento. È quindi importante che questi giovani abbiano una viva coscienza del fatto che la vocazione è un dono del Signore che ricevono attraverso la Chiesa e che è attraverso la Chiesa che si compie questa vocazione. "Il candidato al presbiterio deve ricevere la vocazione non imponendo le proprie personali condizioni ma accettando anche le norme e le condizioni che la Chiesa stessa, per la sua parte di responsabilità, pone" (Esortazione Apostolica Pastores dabo vobis, n. 35). È pertanto una seria responsabilità per il Vescovo discernere le attitudini umane, intellettuali, morali e spirituali dei candidati e riconoscere l'autenticità della loro vocazione.
La vita nei seminari è per voi una preoccupazione costante. Vi esorto vivamente a restare esigenti circa la qualità della formazione che vi si impartisce in tutti gli ambiti.

I sacerdoti chiamati a prestare attenzione alla loro formazione permanente
(.) Nel corso del loro ministero, i sacerdoti sono invitati a prestare attenzione alla loro formazione permanente, divenuta indispensabile per rispondere alle esigenze nuove dell'evangelizzazione. Che vi ritrovino prima di tutto l'espressione e la condizione della propria fedeltà al loro ministero e allo loro stesso essere! Che siano convinti di compiere un atto di amore e di giustizia verso il popolo di Dio di cui sono i servitori! Invito inoltre con insistenza i sacerdoti a prendere sempre più coscienza della dimensione missionaria del loro sacerdozio.

È necessario un ulteriore rafforzamento della collaborazione fraterna fra i sacerdoti diocesani e i membri degli Istituti missionari
(.) Fin dalle origini dell'annuncio della fede cristiana nel vostro Paese, gli Istituti religiosi hanno svolto un ruolo importante. Non si può che ammirare il lavoro dei missionari, dei religiosi, delle religiose e dei laici che, al prezzo di una grande abnegazione, hanno permesso alla Chiesa di nascere e di crescere in mezzo a voi. Oggi, sebbene il loro numero stia diminuendo, la loro opera coraggiosa e disinteressata resta apprezzabile, manifestando l'universalità della Chiesa. Auspico che, con spirito di stima reciproca, la collaborazione fraterna si rafforzi sempre più fra i sacerdoti diocesani e i membri degli Istituti missionari.

… come anche sostenere attraverso una formazione umana e spirituale salda un laicato maturo il cui impegno trova nella famiglia un ambito fondamentale per svilupparsi
(.) Per ampliare gli orizzonti dell'evangelizzazione, è opportuno spronare e sostenere attraverso una formazione umana e spirituale salda un laicato maturo e responsabile, consapevole delle sue responsabilità nella Chiesa e nella società. Di fatto, essendo membri della Chiesa, i laici hanno la vocazione e la missione di annunciare il Vangelo nei loro ambiti di vita. I campi in cui possono esercitare un'azione missionaria sono molto estesi. Un posto speciale spetta quindi loro nell'animazione cristiana dell'ordine temporale. I cristiani devono occupare il loro posto e agire con competenza nel mondo tanto complesso della politica, della vita sociale e dell'economia, secondo gli insegnamenti della dottrina sociale della Chiesa, (…)
In seno alla Chiesa, i diversi tipi di servizio e forme di animazione affidati ai laici devono essere valorizzati al fine di conferire un rinnovato vigore alla vita cristiana e all'apostolato. Permettetemi, cari Fratelli nell'Episcopato, di rivolgere una particolare parola di riconoscenza e di incoraggiamento ai catechisti delle vostre Diocesi. Nella vita delle vostre comunità sono evangelizzatori insostituibili.
(.) L'impegno dei laici trova nella coppia e nella famiglia un ambito fondamentale per svilupparsi. Nei vostri rapporti quinquennali avete evidenziato i gravi problemi che si pongono oggi alla famiglia, alla sua unità e alla sua indissolubilità. Vi incoraggio vivamente a proseguire una pastorale familiare vigorosa e mi rallegro degli sforzi di formazione che avete intrapreso, soprattutto mediante la creazione di un centro universitario. È fondamentale per il futuro educare i giovani a una corretta gerarchia dei valori e prepararli a vivere l'amore coniugale in modo responsabile, conformemente alle sue esigenze di comunione e di servizio alla vita. (.)

Il dialogo interreligioso è un impegno che riveste grande importanza
(.) L'incontro con i fedeli delle altre religioni, che spesso si vive pacificamente nella condivisione quotidiana dell'esistenza, può a volte conoscere situazioni più difficili. Per la Chiesa cattolica, il dialogo interreligioso è un impegno che riveste grande importanza e che ha come obiettivo quello di promuovere l'unità e la carità fra gli uomini e i popoli. "Tutti i fedeli e le comunità cristiane sono chiamati a praticare il dialogo, anche se non nello stesso grado e forma" (Enciclica Redemptoris missio, n. 57). Vi incoraggio nei vostri sforzi volti a favorire una migliore conoscenza reciproca come pure relazioni più vere e più fraterne fra le persone e le comunità, in particolare con i musulmani. (.)
 







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