Visita ad Limina Apostolorum. Dal Discorso del Santo Padre Benedetto XVI ai Vescovi
della Nigeria
Benedetto XVI ai vescovi nigeriani in visita ad Limina: l'annuncio del Vangelo
non segue distinzioni etniche, difendete la famiglia e la correttezza liturgica 14
febbraio 2009
Rispetto per le forme della liturgia e testimonianza del Vangelo
in tutti i settori della società, per opporre i valori cristiani a corruzione e degrado
morale. Sono alcune delle indicazioni che Benedetto XVI ha dato ai vescovi nigeriani,
ricevuti in udienza per la visita ad Limina. Il Papa ha anche apprezzato il lavoro
dei presuli nel dialogo con l’islam e li ha invitati a curare con attenzione il senso
cristiano del matrimonio.
La Chiesa nigeriana è in crescita e in un Paese
di 150 milioni di abitanti - moltissimi dei quali legati a religioni tradizionali
- “le abbondanti vocazioni sacerdotali e religiose - ha subito constatato Benedetto
XVI - sono anche un chiaro segno del lavoro dello Spirito in mezzo a voi”. Ma una
Chiesa in espansione è una Chiesa che ha bisogno di cure attente in ogni settore.
E su questi ambiti della pastorale, il Papa ha concentrato le sue osservazioni. Un
nodo delicato - in un Paese con 250 gruppi etnici diversi - è costituito proprio dalla
diffusione del Vangelo in questa variegata geografia di ceppi e appartenenze. Benedetto
XVI ha anticipato che di questa tematica se ne tratterà al prossimo Sinodo dei Vescovi
per l'Africa, ma intanto ne ha parlato come di una “sfida”. Sacerdoti e seminaristi
in particolare, ha affermato, devono “crescere in maturità e generosità, consentendo
al messaggio del Vangelo di purificare e di superare ogni possibile limitatezza degli
orizzonti locali:
“I express my appreciation … Esprimo il mio apprezzamento
a coloro che hanno accettato una missione pastorale al di fuori dei limiti del proprio
gruppo linguistico o regionale e ringrazio i sacerdoti e le persone che vi hanno accolto
e sostenuto. La vostra disponibilità ad adattarvi agli altri è un segno eloquente
che (…) non c'è posto nella Chiesa per nessun tipo di divisione. Ai catecumeni e ai
neofiti si deve insegnare ad accettare questa verità, secondo il loro impegno per
Cristo e per una vita di amore cristiano”.
In precedenza, sempre rivolgendosi
alla gerarchia ecclesiale, il Papa aveva chiesto oculatezza nella pianificazione pastorale
e nella formazione. “Insegnate l'arte della preghiera, incoraggiando la partecipazione
alla liturgia e ai sacramenti”, sono state le parole del Pontefice, che si è poi soffermato
sulla cura della liturgia:
“I commend you in your efforts … Mi raccomando
ai vostri sforzi per mantenere il corretto equilibrio tra i momenti di contemplazione
e i gesti esterni di partecipazione e di gioia nel Signore. A tal fine occorre prestare
attenzione alla formazione liturgica dei sacerdoti ed evitare eccessi che ne sono
estranei”.
Altra priorità formativa indicata ai vescovi nigeriani è stata
quella della famiglia. Benedetto XVI ha chiesto rinnovata “sollecitudine” attraverso
corsi per fidanzati e catechesi specifiche e generali sul valore della vita umana
e il matrimonio. Quindi, ha ringraziato la Chiesa nigeriana per aver reso un “importante
servizio alla nazione” costruendo, “con pazienza e perseveranza”, “forti relazioni
di rispetto, amicizia e cooperazione concreta con altre persone di altre fedi”, specie
con i musulmani.
Infine, con uno sguardo generale al momento contingente del
Paese africano, il Papa ha insistito affinché i principi del Vangelo, “correttamente
intesi e applicati alla realtà civile e politica”, si traducano - ha chiesto - in
una “garanzia” per tutti i cittadini “di una vita di libertà, nel rispetto della loro
dignità come persone”, ma anche in una “protezione da abusi e manipolazioni ideologiche
basate sulla legge del più forte”:
“With confidence in the Lord ... Con
la fiducia nel Signore, continuate ad esercitare la vostra autorità episcopale nella
lotta contro la corruzione e le pratiche ingiuste e contro tutte le cause e le forme
di discriminazione e di criminalità, in particolare contro i trattamenti degradanti
delle donne e la deplorevole pratica del rapimento. Promuovendo la dottrina sociale
cattolica, offrite il vostro leale contributo per il vostro Paese e contribuite al
consolidamento di un ordine nazionale basato sulla solidarietà e sulla cultura dei
diritti umani”. (Alessandro De Carolis)