2009-10-03 18:30:25

Visita ad Limina Apostolorum. Dal Discorso del Santo Padre Benedetto XVI ai Vescovi della Nigeria


Benedetto XVI ai vescovi nigeriani in visita ad Limina: l'annuncio del Vangelo non segue distinzioni etniche, difendete la famiglia e la correttezza liturgica
14 febbraio 2009

Rispetto per le forme della liturgia e testimonianza del Vangelo in tutti i settori della società, per opporre i valori cristiani a corruzione e degrado morale. Sono alcune delle indicazioni che Benedetto XVI ha dato ai vescovi nigeriani, ricevuti in udienza per la visita ad Limina. Il Papa ha anche apprezzato il lavoro dei presuli nel dialogo con l’islam e li ha invitati a curare con attenzione il senso cristiano del matrimonio.

La Chiesa nigeriana è in crescita e in un Paese di 150 milioni di abitanti - moltissimi dei quali legati a religioni tradizionali - “le abbondanti vocazioni sacerdotali e religiose - ha subito constatato Benedetto XVI - sono anche un chiaro segno del lavoro dello Spirito in mezzo a voi”. Ma una Chiesa in espansione è una Chiesa che ha bisogno di cure attente in ogni settore. E su questi ambiti della pastorale, il Papa ha concentrato le sue osservazioni. Un nodo delicato - in un Paese con 250 gruppi etnici diversi - è costituito proprio dalla diffusione del Vangelo in questa variegata geografia di ceppi e appartenenze. Benedetto XVI ha anticipato che di questa tematica se ne tratterà al prossimo Sinodo dei Vescovi per l'Africa, ma intanto ne ha parlato come di una “sfida”. Sacerdoti e seminaristi in particolare, ha affermato, devono “crescere in maturità e generosità, consentendo al messaggio del Vangelo di purificare e di superare ogni possibile limitatezza degli orizzonti locali:

“I express my appreciation …
Esprimo il mio apprezzamento a coloro che hanno accettato una missione pastorale al di fuori dei limiti del proprio gruppo linguistico o regionale e ringrazio i sacerdoti e le persone che vi hanno accolto e sostenuto. La vostra disponibilità ad adattarvi agli altri è un segno eloquente che (…) non c'è posto nella Chiesa per nessun tipo di divisione. Ai catecumeni e ai neofiti si deve insegnare ad accettare questa verità, secondo il loro impegno per Cristo e per una vita di amore cristiano”.

In precedenza, sempre rivolgendosi alla gerarchia ecclesiale, il Papa aveva chiesto oculatezza nella pianificazione pastorale e nella formazione. “Insegnate l'arte della preghiera, incoraggiando la partecipazione alla liturgia e ai sacramenti”, sono state le parole del Pontefice, che si è poi soffermato sulla cura della liturgia:

“I commend you in your efforts …
Mi raccomando ai vostri sforzi per mantenere il corretto equilibrio tra i momenti di contemplazione e i gesti esterni di partecipazione e di gioia nel Signore. A tal fine occorre prestare attenzione alla formazione liturgica dei sacerdoti ed evitare eccessi che ne sono estranei”.

Altra priorità formativa indicata ai vescovi nigeriani è stata quella della famiglia. Benedetto XVI ha chiesto rinnovata “sollecitudine” attraverso corsi per fidanzati e catechesi specifiche e generali sul valore della vita umana e il matrimonio. Quindi, ha ringraziato la Chiesa nigeriana per aver reso un “importante servizio alla nazione” costruendo, “con pazienza e perseveranza”, “forti relazioni di rispetto, amicizia e cooperazione concreta con altre persone di altre fedi”, specie con i musulmani.

Infine, con uno sguardo generale al momento contingente del Paese africano, il Papa ha insistito affinché i principi del Vangelo, “correttamente intesi e applicati alla realtà civile e politica”, si traducano - ha chiesto - in una “garanzia” per tutti i cittadini “di una vita di libertà, nel rispetto della loro dignità come persone”, ma anche in una “protezione da abusi e manipolazioni ideologiche basate sulla legge del più forte”:

“With confidence in the Lord ...
Con la fiducia nel Signore, continuate ad esercitare la vostra autorità episcopale nella lotta contro la corruzione e le pratiche ingiuste e contro tutte le cause e le forme di discriminazione e di criminalità, in particolare contro i trattamenti degradanti delle donne e la deplorevole pratica del rapimento. Promuovendo la dottrina sociale cattolica, offrite il vostro leale contributo per il vostro Paese e contribuite al consolidamento di un ordine nazionale basato sulla solidarietà e sulla cultura dei diritti umani”.
(Alessandro De Carolis)

 







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