Terremoto in Indonesia: 4000 persone ancora sotto le macerie
Fino a quattromila persone sarebbero ancora sotto le macerie, dopo il terremoto che
ha colpito mercoledì l'isola indonesiana di Sumatra. La stima è del coordinatore aiuti
umanitari dell'Onu. Le autorità indonesiane hanno dichiarato che finora sono stati
777 i morti accertati, mentre per l'Onu il numero delle vittime sale a 1.100. Si temono
le epidemie soprattutto nella città più colpita, Padang. La testimonianza di Matteo
Amigoni, operatore Caritas a Giakarta, intervistato da Federico Piana: R. - Nella città
di Padang, più del 50% degli edifici sono crollati e ci sono le persone sotto. Stanno
scavando e ci sono sei escavatori che stanno cercando di rovistare tra le macerie,
ma purtroppo non bastano. Anche con le mani si cerca di scavare, perché più il tempo
passa e più la situazione si fa drammatica. Non c’è acqua, la corrente e le comunicazioni
sono difficili. Inoltre, il territorio colpito da distruzioni non sappiamo ancora
bene quale sia, perché ci sono state due scosse. Una, ieri, ha colpito una zona montuosa
dove l'accesso è ancora più difficile. Dei tre ospedali esistenti due sono ormai inagibili,
mancano le medicine. D. - Di cosa ha bisogno la Caritas? R.
- La task force di Caritas Indonesia che è laggiù sta cominciando la distribuzione
di tende per la notte, di cibo, coperte e acqua, per cui generi proprio di prima necessità
e medicinali, sono queste le cose che si stanno cercando di mandare nella zona. Il
governo indonesiano, senza dubbio, sta facendo molto. Ma la grandiosità dell’evento
ha sicuramente bisogno di un aiuto internazionale. A Padang è stata colpita parte
della città e anche per metà la cattedrale è crollata. I nostri che sono arrivati
lì hanno usato l’ufficio della Caritas per coordinare gli aiuti utilizzando una delle
stanze che era rimasta in piedi.