Terremoto in Indonesia: 4000 persone ancora sotto le macerie
Fino a quattromila persone sarebbero ancora sotto le macerie, dopo il terremoto che
ha colpito mercoledì l'isola indonesiana di Sumatra. La stima è del coordinatore aiuti
umanitari dell'Onu. Le autorità indonesiane hanno dichiarato che finora sono stati
777 i morti accertati, mentre per l'Onu il numero delle vittime sale a 1.100. Si temono
le epidemie soprattutto nella città più colpita, Padang. La testimonianza di Matteo
Amigoni, operatore Caritas a Giakarta, intervistato da Federico Piana:
R. - Nella
città di Padang, più del 50% degli edifici sono crollati e ci sono le persone sotto.
Stanno scavando e ci sono sei escavatori che stanno cercando di rovistare tra le macerie,
ma purtroppo non bastano. Anche con le mani si cerca di scavare, perché più il tempo
passa e più la situazione si fa drammatica. Non c’è acqua, la corrente e le comunicazioni
sono difficili. Inoltre, il territorio colpito da distruzioni non sappiamo ancora
bene quale sia, perché ci sono state due scosse. Una, ieri, ha colpito una zona montuosa
dove l'accesso è ancora più difficile. Dei tre ospedali esistenti due sono ormai inagibili,
mancano le medicine.
D. - Di cosa ha bisogno la Caritas?
R.
- La task force di Caritas Indonesia che è laggiù sta cominciando la distribuzione
di tende per la notte, di cibo, coperte e acqua, per cui generi proprio di prima necessità
e medicinali, sono queste le cose che si stanno cercando di mandare nella zona. Il
governo indonesiano, senza dubbio, sta facendo molto. Ma la grandiosità dell’evento
ha sicuramente bisogno di un aiuto internazionale. A Padang è stata colpita parte
della città e anche per metà la cattedrale è crollata. I nostri che sono arrivati
lì hanno usato l’ufficio della Caritas per coordinare gli aiuti utilizzando una delle
stanze che era rimasta in piedi.
Sale a 164 morti
il bilancio dello tsunami al largo delle Samoa Lo tsunami che ha colpito nei
giorni scorsi l'arcipelago delle Samoa e una delle isole di Tonga nell'Oceano Pacifico
ha provocato 164 morti e almeno 16 dispersi.
La terra trema anche in California Nella
zona centrale della California è stato registrato un sisma di 4.9 gradi Richter. L'epicentro
della scossa, alle 18:09 ora locale, nove ore più tardi in Italia, è stato localizzato
a 11 chilometri dalla cittadina di Keeler, secondo l'Istituto geofisico americano
(Uscg). Non si segnalano al momento danni a persone o cose.
Somalia Tre
volontari stranieri che erano stati rapiti nel luglio scorso nel nord del Kenya e
poi trasferiti in Somalia sono stati liberati stamani dal gruppo integralista Hisbul
Islam. Lo hanno detto alla Reuters un responsabile del gruppo, Sheikh Abirisak, ed
alcune persone residenti nella città di Luq, dove i tre volontari sarebbero stati
imbarcati su un aereo diretto a Nairobi. I tre volontari al momento del rapimento
lavoravano per una Ong francese. Vennero rapiti il 18 luglio scorso, a Mandera, con
una operazione transfrontaliera. Stamani, intanto, il gruppo di Hisbul Islam è stato
attaccato dai miliziani di Shabaab, ritenuto il braccio armato somalo di al Qaeda,
a Bolagadud, cittadina non lontana da Chisimaio, dove i miliziani di Hisbul Islam
si erano ritirati dopo la sconfitta subita giovedì scorso. Insieme i due gruppi guidavano
l'insurrezione, fino ad oggi vincente, contro il Governo federale di transizione,
Tfg. L'attacco odierno degli Shabaab sembra indicare che il conflitto tra i due gruppi
continuerà, e presumibilmente si estenderà in tutta la Somalia. Gli integralisti controllano
quasi tutto il territorio, Mogadiscio compresa, ma con prevalenza dell'uno o dell'altro
movimento a seconda delle zone. La spaccatura potrebbe indebolirli militarmente e
dare respiro alle esauste truppe governative, molto deboli sul territorio.
Senegal Sei
militari senegalesi sono morti a causa di un attacco condotto ieri sera nella provincia
meridionale della Casamance da parte di un gruppo di ribelli probabilmente appartenenti
al Movimento indipendentista delle Forze democratiche della Casamance (Mfdc). L'attacco,
il più sanguinoso degli ultimi anni peraltro segnato da uno stillicidio di azioni
contro l'esercito senegalese, è avvenuto nei pressi della località di Nianga, nella
regione di Sedhiou, 120 chilometri a est di Ziguinchor, principale città della provincia
della Casamance.
Nel pomeriggio il direttore dell’Aiea a Teheran È
atteso oggi pomeriggio, a Teheran, il direttore generale dell'Agenzia internazionale
per l'energia atomica (Aiea), Mohammed el Baradei, che dovrà avere con le autorità
iraniane colloqui sul programma nucleare del Paese. El Baradei dovrebbe affrontare
in particolare la questione delle ispezioni che l'agenzia delle Nazioni Unite dovrebbe
compiere in un nuovo sito per l'arricchimento dell'uranio, vicino alla città di Qom,
deol quale è stata resa nota l'esistenza solo il 25 settembre. In colloqui tenuti
giovedì scorso a Ginevra con i Paesi del gruppo 5+1, Teheran si è impegnata ad aprire
agli ispettori internazionali il nuovo impianto. Intanto, il capo negoziatore iraniano
sul nucleare, Said Jalili, ha negato che venerdì a Ginevra vi sia stato un incontro
bilaterale fra la Repubblica islamica e gli Stati Uniti a margine di negoziati fra
Teheran e il gruppo dei 5+1 sul programma nucleare. La parte americana aveva reso
noto che Jalili e il sottosegretario di Stato Usa, William Burns, si erano parlati
per 45 minuti: il colloquio a più alto livello fra i due Paesi da quando, nel 1980,
hanno rotto le relazioni diplomatiche. “Non c'è stato alcun incontro bilaterale”,
ha invece affermato Jalili, citato dall'agenzia Isna, al suo ritorno in patria la
notte scorsa.
Afghanistan La Nato ha annunciato oggi la morte in
combattimento di due soldati americani nell'est dell'Afghanistan, vittime che portano
a cinque il totale dei militari Usa morti nelle ultime 24 ore. Nel darne notizia oggi,
la Forza internazionale Isaf ha ricordato che ieri due soldati Usa erano deceduti
nella parte occidentale della città di Kandahar - bastione dei talebani nel sud del
Paese - mentre un altro militare era morto nell'est a causa si un attacco con granate.
Ieri, inoltre, era morto nel sud del Paese anche un soldato britannico della Nato. Raid
israeliano in risposta a un razzo da Gaza L'aviazione israeliana ha condotto
nella notte un raid sulla Striscia di Gaza, la porzione di territorio palestinese
controllata dagli integralisti di Hamas, in risposta ai lanci di un razzo e di un
colpo di mortaio efefttuati ieri sera da miliziani islamici e finiti in campo aperto.
Gli aerei hanno bombardato due tunnel usati per il contrabbando d'armi al confine
fra la Striscia e l'Egitto, ha detto il portavoce, nonchè un’installazione non lontana
da Gaza City individuata come officina per l'assemblaggio di ordigni. Al momento non
si registrano vittime. A Roma la manifestazione per la libertà
di stampa In Italia, mentre prosegue lo scontro tra maggioranza e opposizione
sulla libertà di stampa, Roma ospita oggi la protesta promossa dalla Federazione nazionale
dei giornalisti. “Libertà di stampa non vuol dire solo avere a disposizione decine
di giornali ma anche avere tutte le notizie che meritano di essere pubblicate”, ha
spiegato Franco Siddi, segretario del sindacato. La maggioranza ha preso le distanze:
ridicolo dire che manca libertà di stampa, ha detto il sottosegretario alla presidenza
del Consiglio, Paolo Bonaiuti. Sempre oggi, nella capitale, in programma anche la
manifestazione dei precari del settore scolastico.
Rimpatriati dall’Italia
54 extracomunitari in una settimana Nel corso di questa settimana, sono stati
rimpatriati dall’Italia 54 extracomunitari clandestini - soprattutto algerini, marocchini
e tunisini - sbarcati in precedenza sulle coste italiane. Lo rende noto un comunicato
del Viminale. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 276 E'
possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del
Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del
sito www.radiovaticana.org/italiano.