2009-10-02 18:57:58

Tanzania: il sostegno della Chiesa ai rifugiati del Burundi


Il supporto ai rifugiati deve essere parte essenziale del lavoro pastorale: lo ribadisce mons. Protase Rugambwa, vescovo della Diocesi di Kigoma, in Tanzania, Paese che ha accolto, nell’ultimo decennio, circa 36mila sfollati provenienti dal Burundi. “Cerchiamo – sottolinea il presule – di accompagnarli e di aiutarli spiritualmente, alla ricerca della pace, tarsformando la loro mentalità dall’odio alla riconciliazione”. La riflessione di mons. Rugambwa arriva nel momento in cui il governo della Tanzania ha pianificato, entro la fine di settembre, la chiusura dell’ultimo campo profughi ancora presente nel Paese. In questo modo, i burundesi potranno tornare a casa, dopo una crisi umanitaria iniziata più di 30 anni fa: tra il 1960 ed il 1990, infatti, si è verificato un flusso migratorio continuo dal Burundi alla Tanzania, che ha visto anche gli sfollati del genocidio del 1972, scatenato dagli scontri etnici. A partire del 2002, però, non appena si ritenne possibile il rimpatrio in sicurezza, più di 400mila burundesi rimpatriarono. Di quelli rimasti in Tanzania, invece, circa 3.500 hanno ricevuto la cittadinanza. (I.P.)








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