Sudan: cristiani in preghiera per chiedere aiuto contro le violenze
Due chilometri a piedi in silenziosa protesta contro la mancanza di azione governativa
per la sicurezza del Sudan. È stata una marcia di 20 mila cristiani di ogni denominazione
organizzata dal vescovo Edward Hiiboro Kussala di Tombura-Yambio, in seguito ai numerosi
atti di violenza perpetrati nei confronti dei fedeli da parte dei guerriglieri della
Regione. Il presule ha lanciato un appello, riportato da Zenit, nel quale chiede un
intervento esterno a difesa dei civili innocenti che negli ultimi mesi hanno subito
rapimenti, imboscate e sequestri. Il presule ha ricordato l’irruzione di agosto nella
Chiesa di Nostra Signora della Pace, a Ezo, nella quale sono state rapite 17 persone,
per la maggior parte adolescenti e giovani sotto i 30 anni. Uno dei ragazzi sequestrati
è stato trovato morto, tre ostaggi sono tornati salvi ma dei restanti 13 non si hanno
ancora notizie. In risposta ai tanti attacchi di violenza il vescovo ha organizzato
anche tre giorni di preghiera a cui hanno partecipato anche ministri dei Governi locali,
sia della capitale statale, Yambio, che di quella provinciale del Sud Sudan, Juba.
Secondo il vescovo Hiiboro che chiede più polizia nella zona, l'attacco a Ezo si inserisce
in un ciclo di violenza che può essere spezzato solo con la cooperazione internazionale.
“Ciò che è accaduto ad agosto è stato un grande shock per noi; la gente ha iniziato
a venire da me con un’enorme sofferenza negli occhi, pregandomi di fare qualcosa per
questa situazione, di riportare indietro i figli e i nipoti che erano scomparsi”,
conclude il vescovo Hiiboro. (M.P.)