Siccità e tensioni politiche scuotono il Madagascar alla vigilia della festa nazionale
Il Madagascar si appresta a celebrare la festa nazionale in un clima di incertezza
che risente della crisi politica dovuta al cambio di potere ai vertici dello Stato,
mentre il sud dell’isola è sempre più piegato dalla fame e dalla sete a causa di una
siccità senza precedenti. “La maggior parte della popolazione malgascia è tranquilla,
mentre i sostenitori del Presidente dimissionario, Marc Ravalomanana, continuano ad
effettuare dimostrazioni per chiedere il rispetto della legittimità costituzionale
e il suo ritorno”, dicono all’Agenzia Fides fonti di Radio Don Bosco, la più importante
radio cattolica del Paese, in riferimento alla situazione politica del Paese. “L’unica
incognita - aggiungono le fonti di Fides - riguarda l’atteggiamento di Ravalomanana,
che ha promesso di rientrare nel Paese dall’esilio sudafricano per capeggiare una
cerimonia alternativa. Se dovesse farlo, si rischierebbe di riprodurre la stessa situazione
di qualche mese fa, ma a parti rovesciate, quando l’attuale Presidente dell’Alta Autorità
di Transizione, Andry Rajoelina, guidò la protesta nelle piazze contro l’allora Presidente
Ravalomanana. La via di uscita dalla crisi è nel dialogo nazionale che dovrebbe avviarsi
a fine giugno. Nel frattempo le province del sud sono colpite da una grave carestia
che mette a rischio circa mezzo milione di persone. “L’area colpita dalla siccità
ha avuto sempre problemi di questo tipo, a causa delle condizioni climatiche” spiegano
le fonti di Fides. “Quest’anno però la siccità è stata molto più severa del solito
e la crisi politica del Paese ha certamente contribuito ad aggravare la situazione,
bloccando o rallentando l’invio di aiuti alle popolazioni locali. Alcuni governi stranieri
inoltre, per protestare per il modo con il quale Ravalomanana è stato allontanato
dal potere, hanno bloccato l’assistenza umanitaria al Madagascar”. Ieri, però, l’ambasciatore
statunitense ad Antananarivo ha firmato un accordo con alcune Organizzazioni Non Governative
locali, tra le quali Catholic Relief Services Madagascar, per finanziare alcuni progetti
di sviluppo nell’isola, per un ammontare di 85 milioni di dollari in 5 anni. L’Alta
Autorità di Transizione progetta inoltre di raggiungere un accordo con l’Arabia Saudita
per vendere acqua da trasportare via nave nella Penisola Arabica. Con il ricavato
della vendita si intende finanziare la costruzione di opere idriche nelle zone aride
del Paese. A parte il sud, il Madagascar è ricco di acqua. Occorre però realizzare
opere idriche per conservarla e distribuirla in maniera uniforme affinché tutta la
nazione possa beneficiarne allo stesso modo. (M.G.)