2009-10-02 19:04:09

Repubblica Democratica del Congo: Kivu ancora scosso dalle violenze


Nella martoriata regione congolese del Kivu il numero degli sfollati ha raggiunto quota 400 mila. L’allarme, diffuso dalla Misna, è stato lanciato dalla Croce Rossa internazionale secondo cui 300 mila profughi sono quelli causati, nel Nord Kivu, dagli scontri tra gruppi ribelli ed esercito e 100.000 sono invece il risultato, in Sud Kivu, di attacchi dei gruppi armati contro i villaggi delle zone più remote. Ulteriori ombre sulla drammatica situazione vengono gettate dal rapporto sulla sicurezza nella regione, redatto dalla Missione delle Nazioni Unite nella Repubblica Democratica del Congo (Monuc), che denuncia l’esistenza di “strette connessioni” tra le milizie congolese di autodifesa dei Mayi-Mayi e i ribelli delle Forze democratiche per la liberazione del Rwanda (Fdlr) nel Kivu. “Molti elementi dei Mayi-Mayi e del Pareco sono trasmigrati nelle Fdlr e viceversa” ha riferito la Monuc, che sostiene l’offensiva militare lanciata dal governo per ‘bonificare’ la zona dai gruppi armati e rimpatriare i combattenti ruandesi presenti tra le fila ribelli. Intanto non si placano le polemiche suscitate dalle operazioni militari che, secondo numerosi gruppi di attivisti e operatori umanitari, avrebbero accentuato l’insicurezza e causato un aumento dei saccheggi e delle violazioni commesse dai combattenti ai danni dei civili. Nonostante gli accordi di pace raggiunti tra il governo e alcuni gruppi ribelli, ha denunciato il Segretario Generale dell’Onu Ban Ki-moon in un recente rapporto, “la situazione dell’insicurezza è peggiorata e si è registrato un aumento intollerabile degli episodi di abusi ai danni di civili, anche da parte dei soldati indisciplinati, provenienti da reparti che hanno invece il compito di proteggerli”. (M.G.)








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