2009-10-02 16:01:31

I vescovi del Kenya: governo incapace di porre fine alle violenze


“Signore Dio Onnipotente, dacci un cuore nuovo”. È questo il titolo della dichiarazione diffusa dai vescovi cattolici del Kenya alla fine dell'Assemblea Plenaria svoltasi a Nairobi a settembre. Nel testo, i presuli affermano di voler affrontare alcune questioni “che sono fonte di sofferenza per noi e per tutte le persone di buona volontà”. In primo luogo – informa Zenit – citano le divisioni e la violenza che hanno insanguinato ultimamente il distretto di Samburu. “L'uccisione di donne e bambini innocenti aggiunge una nuova e terribile dimensione al conflitto tra tribù”, denunciano, sottolineando che il Governo “sembra incapace o non desideroso di intervenire in questa situazione”. I vescovi chiedono quindi “un piano globale per evitare situazioni di questo tipo”, a loro avviso provocate da “mancanza di cibo, acqua e istruzione e dalla proliferazione delle armi di piccolo calibro”. “Noi kenyoti siamo davvero capaci di superare il tribalismo?”, si chiedono i vescovi. E ancora: “Le nostre scuole fanno abbastanza per sradicare questo male? La promozione dell'etica patriottica deve essere una priorità nelle scuole”. I presuli, inoltre, denunciano il disinteresse della classe politica nei confronti delle aspirazioni della popolazione e il senso di insicurezza che affligge i cittadini. La dichiarazione, firmata dal Cardinale John Njue, Arcivescovo di Nairobi e Amministratore Apostolico di Ngong, presidente dell'episcopato, e da tutti i vescovi del Kenya, si concentra poi sul dramma dell'insicurezza alimentare, rilevando l'urgenza di un “piano immediato per assicurare cibo sufficiente per il momento attuale e per gli anni a venire”. E, di fronte a tutti questi problemi, i presuli esortano a promuovere “la riconciliazione e un cambiamento del cuore”. (S.G.)







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