Congo-Brazzaville: alle presidenziali di domenica prossima i vescovi chiedono elezioni
libere
Vigilia elettorale in Congo Brazzaville, dove domenica prossima si tengono le elezioni
presidenziali. Il presidente uscente, Denis Sassou Nguesso, è dato vincente. Se dovesse
essere rieletto governerà il Paese per un altro settennato, l’ultimo a norma della
Costituzione. La Chiesa cattolica - riferisce l'agenzia Fides - si era già pronunciata
su questa consultazione, quando a febbraio, la Conferenza episcopale congolese ha
pubblicato una Lettera Pastorale intitolata “Non abbiate paura”. I vescovi hanno voluto,
infatti, richiamarsi esplicitamente “all’invito con il quale i Sommi Pontefici, Giovanni
Paolo II, prima, e Papa Benedetto XVI poi, in seguito, hanno inaugurato il loro Ministero”
per invitare gli elettori congolesi a “partecipare attivamente ad un processo elettorale
per un voto cosciente, chiaro e libero”. I vescovi chiedono “elezioni che siano veramente
libere, giuste e trasparenti e che l’Organo incaricato di prepararle, di organizzarle
e di pubblicarne i risultati, sia a sua volta veramente libero, giusto e indipendente”.
I presuli ribadiscono, citando l’enciclica di Giovanni Paolo II "Sollicitudo Rei Socialis",
che la “Chiesa non ha soluzioni tecniche e non manifesta delle preferenze per gli
uni e per gli altri”, per cui non danno indicazioni di voto. Invitano però i fedeli
“a valutare le capacità dei candidati, ciascuno secondo il suo programma sociale,
in virtù della loro attitudine al buon governo, della loro onestà morale nella gestione
dei beni pubblici e del loro rispetto del carattere sacro e inviolabile della vita
umana”. “Di fronte ai diversi programmi sociali, il nostro voto deve essere preceduto
da una riflessione che ci permetta di definire la società che vogliamo per gli anni
a venire: una società più giusta e più fraterna”. I vescovi richiamano la responsabilità
di tutti i congolesi “di far sì che la campagna elettorale possa svolgersi in un vero
clima pacifico, senza alcuna forma di violenza fisica o psicologica”, e quella dei
candidati “di rispettare i valori della verità, del realismo, della tolleranza e della
pace, prima, durante e dopo le elezioni”. (R.P.)