2009-10-01 15:03:34

Concerto a Roma alla presenza del Papa nel 70.mo dell'inizio della seconda guerra mondiale


"Giovani contro la Guerra", titolo del Concerto dell’InterRegionales JugendsinfonieOrchester, ospitato nell’Auditorium di via della Conciliazione, al quale assisterà il Papa, giovedì prossimo 8 ottobre, nell’ambito delle manifestazioni promosse quest’anno nel 70mo dello scoppio del secondo conflitto mondiale e a 20 anni dal crollo del muro di Berlino. L’evento è stato presentato stamane in Sala Stampa vaticana dal cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani insieme all’ambasciatore tedesco presso la Santa Sede, Hans-Henning Horstmann. Il servizio di Roberta Gisotti. RealAudioMP3

Perché il ricordo tragico della guerra, possa coinvolgere non solo chi ne ha vissuto gli orrori ma anche i giovani e tutti coloro che vogliono far tesoro degli insegnamenti del passato per creare un mondo migliore. Da qui l’idea – ha spiegato il cardinale Kasper - di un Concerto celebrativo, organizzato dal Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, dalla Commissione vaticana per le relazioni religiose con l’Ebraismo, dall’Ambasciata di Germania presso la Santa Sede e dal Forum culturale europeo di Mainau, sotto il patrocinio del Comitato internazionale ebraico per le consultazioni interreligiose. Giovani musicisti di 10 nazioni diretti da Jochem Hochstenbach e Wolfgang Gönnenwein, si esibiranno sulle note di Gustav Mahler e Felix Mendelssohn-Bartholdy, arricchite da testi della letteratura tedesca, oltre a due poesie scritte da bambini internati in campo di concentramento. Testi che saranno letti dall’attore Klaus Maria Brandauer, accanto alla voce solista del Michelle Breedt.
 
“Il dialogo è l’unica alternativa alla guerra”, ha sottolineato il cardinale Walter Kasper, ricordando che proprio dalle ceneri della seconda guerra mondiale si è originato il movimento ecumenico:
 
“Il movimento ecumenico dimostra come vicini belligeranti, che si sono lacerati vicendevolmente in guerre confessionali, sono diventati oggi fratelli in Cristo e contribuiscono alla riappacificazione di popoli e nazioni. Altrettanto importante è sottolineare che, nonostante un tragico e doloroso passato, la collaborazione tra cristiani ed ebrei si fonda oggi su solide basi".
 
“Anche i dubbi e le difficoltà – ha aggiunto il porporato – possono essere superati nel rispetto e nella simpatia reciproci” Ma “per tutto ciò, preghiera costante ed impegno quotidiano sono essenziali”:
 
“Ognuno di noi può contribuire a suo modo al dialogo ed alla riconciliazione. Anche tramite la musica”.







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