Primo incontro europeo a Roma sulla Pastorale della strada, accanto ai più bisognosi
Sulla strada e nella strada transitano, lavorano e vivono milioni di persone che abbisognano
di attenzione, sostegno morale e spirituale e cure materiali. Di questo si parla da
oggi a Roma nel primo Incontro europeo per la Pastorale della strada, ospitato nel
Palazzo San Calisto, sede del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti
e gli Itineranti. Il servizio di Roberta Gisotti:
“Gesù in
persona si accostò e camminava con loro”: l’episodio del Cristo risorto accanto ai
due discepoli sconfortati sulla strada di Emmaus è al centro del Convegno che vede
70 delegati di 17 Paesi europei chiamati a tracciare “un cammino insieme” con quanti
fratelli, vicini o lontani dalla fede, sono ovunque sulle strade e nelle strade. Lo
stesso tema di grande rilevanza sociale è stato affrontato lo scorso anno a Bogotà
in Colombia. “La strada” è “luogo di contrasti” - ha premesso mons. Antonio Maria
Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio per i migranti e gli itineranti - dove
ci sono quelli che "hanno" e quelli che chiaramente "non hanno". Tutti hanno bisogno
che si risponda “alle loro necessità umane, spirituali e materiali ‘la dove essi sono’”
soprattutto - ha raccomandato il presule - a quelle di “coloro che sono più deboli
e vulnerabili”.
Diverse sono infatti le persone
sulle strade che abbisognano di sollecitudine pastorale, ha spiegato mons. Agostino
Marchetto, segretario del dicastero pontificio. Anzitutto le donne di strada: di chi
si prostituisce non si conosce il numero esatto, se non che in massima parte proviene
da Paesi dell’ex blocco comunista e africani. Poi ci sono i ragazzi di strada, che
secondo stime sarebbero tra 150 e 250 mila, in maggioranza e in crescita negli Stati
dell’est. Quindi i senza fissa dimora: si calcola siano in Europa circa 3 milioni,
in previsione che aumentino per effetto della crisi economica globale. Ed è una pastorale
rivolta anche quanti lavorano sulle strade, come camionisti, autisti, ferrovieri e
inoltre tutti i viaggiatori che si spostano con ogni mezzo, ricordando che nel 2008
le vittime degli incidenti stradali sono state 43 mila e 1 milione e 700 mila i feriti,
con ricadute economiche quantificate in 200 miliardi di euro, pari al 2 per cento
del Prodotto interno lordo dell’Unione europea. Certo, molto diversi sono gli scenari
compresi nella pastorale della strada. L’importante nei quattro giorni di lavoro del
Convegno di Roma - come ha auspicato mons. Marchetto - sarà trovare “modelli di collaborazione”
e “risposte efficaci e creative”.