Mons. Filoni alla Radio Vaticana nella festa di San Gabriele Arcangelo: siate leali
trasmettitori di notizie, senza manipolazioni
Clima di festa alla Radio Vaticana nella solennità di San Gabriele Arcangelo, patrono
della nostra emittente e di tutti gli addetti alle telecomunicazioni. “Con Gabriele
comprendiamo che la verità non va addomesticata a secondi fini, non va manipolata
né peggio contraffatta”. Così si è espresso l’arcivescovo Fernando Filoni, sostituto
per gli Affari Generali della Segreteria di Stato, nella Messa celebrata stamani nella
cappella di Palazzo Pio. A seguire, la tradizionale consegna delle onorificenze pontificie
ad alcuni dipendenti della Radio. Benedetta Capelli:
Comprendere
il senso della comunicazione attraverso la missione di San Gabriele, intermediario
e messaggero di Dio. A partire da questa considerazione, l’arcivescovo Fernando Filoni
ha ricordato la figura dell’Arcangelo inviato nella “regione infedele” della Galilea
ma portatore di un grande messaggio salvifico, espressione di una logica non riconducibile
a quella umana. “Dio - ha spiegato il presule - predilige ciò che è religiosamente
non qualificato e umanamente insignificante”. Un modo di agire e di essere “controcorrente”,
perché Dio ama i piccoli e i poveri e questa logica “nel campo della comunicazione”
“costituisce certamente una grande sfida”:
“Ecco
perché anche nei mass media la Chiesa insiste nella difesa dei deboli, nella ricerca
della verità e della giustizia, nella tutela dei diritti degli ultimi e degli indifesi,
a partire da quanti non sono ancora nati a quelli che sono ormai sulla soglia della
morte. La Chiesa si fa voce di chi non ha voce, portavoce di chi non ha accesso alle
tribune dei potenti, avendo sempre di mira quanto il Signore domanda; non cede a ricatti
e pressioni di alcun tipo”.
Un compito importante
che rende il mestiere di comunicare una missione somigliante a quella degli angeli
“messaggeri di buone notizie e di speranza, ambasciatori di giustizia e di pace, costruttori
di verità nell’amore”. Ricordando il dialogo tra Maria e l’Arcangelo Gabriele, mons.
Filoni ha evidenziato come “il messaggio ricevuto” debba essere modello del lavoro
giornalistico:
“Ogni giornalista e tecnico della
comunicazione è chiamato pertanto ad essere leale e fedele trasmettitore di notizie,
cultore attento e rispettoso della verità e della dignità di ogni persona”.
“Dentro
ogni fatto - ha auspicato il presule - sia presente la passione di Dio per l’uomo”.
Necessario è dunque “coltivare un’etica rigorosa” nelle parole e nei gesti perché
la comunicazione è “missione, apostolato, mezzo prezioso di santificazione personale
e di evangelizzazione”. Un compito che ci rende “uomini di speranza”.
Un
incarico reso al meglio dai tanti che nella comunità della Radio Vaticana si sono
distinti per il loro impegno. Al termine della messa, infatti, nella Sala Marconi
di Palazzo Pio sono state consegnate le onorificenze pontificie a Beth Hay, responsabile
del Programma Inglese-Africa, a Massimo Lalia, viceresponsabile della Sezione musicale,
a Ugo Ansuini, responsabile della Sezione impianti elettrici dei centri trasmittenti
della Radio Vaticana, e a Bruno Sgrulloni, responsabile dell’Officina meccanica delle
sedi di Roma. Una particolare menzione è stata poi riservata al gruppo di lavoro per
il Sinodo per l’Africa del Sedoc, le redazioni per l’Africa e il Web Team.