L’estremismo indù dietro l’attentato di ieri contro i cristiani di Orissa
Sono cristiani i quattro feriti dell’attentato di ieri nel campo profughi di Nandamaha,
la zona più colpita dalle violenze anticristiane nello Stato indiano dell’Orissa.
Gli attentatori, secondo le dichiarazioni rilasciate dal direttore del Global Council
of Indian Christians ad Avvenire, sarebbero alcuni estremisti indù che con minacce
obbligano i cristiani di Kandhamal a lasciare il loro credo per la conversione alla
religione indù. L'unica vittima dell'esplosione è lo stesso attentatore che stava
preparando l'ordigno. Secondo la polizia locale si è trattato di una violenza ad opera
di militanti maoisti. La bomba è esplosa ieri vicino a delle case che ospitano 32
famiglie ancora sfollate a causa dei pogrom anti-cristiani dell’agosto 2008, eventi
che causarono la morte di 90 persone e lo sfollamento di oltre 50 mila abitanti. I
cristiani vittime dell’attentato di ieri provengono dalla parrocchia di Betticola,
una delle più colpite dall’ondata di attacchi dello scorso anno. Dietro alla nuova
ondata di attentati ci sarebbe la rinnovata forza delle famiglie cristiane di riprendere
una vita normale, raccontano fonti della locale diocesi di Cuttack-Bhubaneswar. (M.P)