2009-09-28 14:02:49

L’arcivescovo di El Salvador chiede preghiere per la pace in Honduras


Nel suo consueto incontro con la stampa dopo la Messa della domenica, ieri mons. Luis Escobar Alas, arcivescovo di San Salvador, ha espresso “preoccupazione della Chiesa salvadoregna per la situazione in Honduras” e, allo stesso tempo, ha chiesto “a tutti i salvadoregni di pregare” per questo Paese e “per il suo bene”, chiedendo a Dio “protezione e benedizione per il suo popolo”. Sollecitato dai giornalisti che gli chiedevano commenti su alcuni aspetti più specifici e politici delle vicende honduregne, l’arcivescovo ha preferito non dire nulla limitandosi a precisare che da parte sua “è corretto non dare un’opinione al riguardo”. “Non sono cittadino dell’Honduras - ha aggiunto - e non conosco tutti gli elementi della crisi”. La stampa locale ha molto apprezzato la prudenza e la discrezione di mons. Escobar Alas poiché il Paese, in qualche modo, potrebbe essere coinvolto nella crisi che rischia di assumere dimensioni regionali. Il presidente destituito, Manuel Zelaya, prima del suo rientro clandestino a Tegucigalpa per rifugiarsi nell’ambasciata del Brasile, dove ancora si trova, aveva fatto una breve sosta nella capital de El Salvador. Qui aveva incontrato numerosi politici del governo e dell’opposizione. Tali incontri avevano dato origine a forti polemiche da parte di quei settori che temono un coinvolgimento del Paese nella crisi dell’Honduras. Una parte dell’opinione pubblica ritiene che El Salvador deve mantenere una posizione neutra, seppure di condanna alla destituzione del governante honduregno, poiché potrebbe far parte di una possibile mediazione all’interno della regione centroamericana. Le richieste di preghiera di mons. Escobar Alas non sono nuove. Nei giorni scorsi si era pronunciato lo stesso vescovo ausiliare di San Salvador mons. Gregorio Rosa Chàvez. Intanto il governo ad interim del presidente Roberto Micheletti ha confermato, con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, la sospensione delle garanzie costituzionali per 45 giorni. Alcuni organi di stampa latinoamericani affermano, ma non esiste una conferma ufficiale, che il governo honduregno avrebbe dato a quello del Brasile 10 giorni di tempo per far uscire dalla sua sede diplomatico l’ex governante Manuel Zelaya.(A cura di Luis Badilla)







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