L’arcivescovo di El Salvador chiede preghiere per la pace in Honduras
Nel suo consueto incontro con la stampa dopo la Messa della domenica, ieri mons. Luis
Escobar Alas, arcivescovo di San Salvador, ha espresso “preoccupazione della Chiesa
salvadoregna per la situazione in Honduras” e, allo stesso tempo, ha chiesto “a tutti
i salvadoregni di pregare” per questo Paese e “per il suo bene”, chiedendo a Dio “protezione
e benedizione per il suo popolo”. Sollecitato dai giornalisti che gli chiedevano commenti
su alcuni aspetti più specifici e politici delle vicende honduregne, l’arcivescovo
ha preferito non dire nulla limitandosi a precisare che da parte sua “è corretto non
dare un’opinione al riguardo”. “Non sono cittadino dell’Honduras - ha aggiunto -
e non conosco tutti gli elementi della crisi”. La stampa locale ha molto apprezzato
la prudenza e la discrezione di mons. Escobar Alas poiché il Paese, in qualche modo,
potrebbe essere coinvolto nella crisi che rischia di assumere dimensioni regionali.
Il presidente destituito, Manuel Zelaya, prima del suo rientro clandestino a Tegucigalpa
per rifugiarsi nell’ambasciata del Brasile, dove ancora si trova, aveva fatto una
breve sosta nella capital de El Salvador. Qui aveva incontrato numerosi politici del
governo e dell’opposizione. Tali incontri avevano dato origine a forti polemiche da
parte di quei settori che temono un coinvolgimento del Paese nella crisi dell’Honduras.
Una parte dell’opinione pubblica ritiene che El Salvador deve mantenere una posizione
neutra, seppure di condanna alla destituzione del governante honduregno, poiché potrebbe
far parte di una possibile mediazione all’interno della regione centroamericana. Le
richieste di preghiera di mons. Escobar Alas non sono nuove. Nei giorni scorsi si
era pronunciato lo stesso vescovo ausiliare di San Salvador mons. Gregorio Rosa Chàvez.
Intanto il governo ad interim del presidente Roberto Micheletti ha confermato, con
la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, la sospensione delle garanzie costituzionali
per 45 giorni. Alcuni organi di stampa latinoamericani affermano, ma non esiste una
conferma ufficiale, che il governo honduregno avrebbe dato a quello del Brasile 10
giorni di tempo per far uscire dalla sua sede diplomatico l’ex governante Manuel Zelaya.(A
cura di Luis Badilla)