2009-09-28 13:09:26

Il Papa nell’incontro con il mondo accademico: le università promuovano la ricerca della verità e non cedano alle mode e al relativismo


Non separare la ragione dalla ricerca della verità: è l’esortazione che Benedetto XVI ha rivolto ieri pomeriggio ai rappresentanti del mondo accademico ceco, incontrati nel Castello di Praga. Il Papa ha esortato le università a non cedere alle mode e al relativismo e a promuovere la piena comprensione della relazione tra fede e ragione. L’indirizzo d’omaggio al Pontefice è stato rivolto dal prof. Václav Hampl rettore dell’Università Carlo di Praga, l’ateneo più antico dell’Europa centrale. Il servizio di Alessandro Gisotti:RealAudioMP3

“Veritas liberabit vos!”,“La verità vi farà liberi”: Benedetto XVI ha scelto questo passo del Vangelo di Giovanni per suggellare sul Libro d’oro dell’Università Carlo di Praga il suo incontro con il mondo accademico ceco. E proprio la verità è stato il tema dominante dell’intervento del Papa, che ha subito ricordato come proprio nelle università siano nati i movimenti di riforma che vent’anni fa portarono al crollo del comunismo nella terra ceca. Benedetto XVI ha ricordato che quando era professore teneva particolarmente al “diritto della libertà accademica e alla responsabilità per l’uso autentico della ragione”. Ed ha ribadito: “La libertà che è alla base dell’esercizio della ragione” ha “uno scopo preciso: essa è diretta alla ricerca della verità, e come tale esprime una dimensione propria del Cristianesimo, che non per nulla ha portato alla nascita dell’università”:
 
“The yearning for freedom and truth…”
“L’anelito per la libertà e la verità - ha detto il Papa - è parte inalienabile della nostra comune umanità. Esso non può mai essere eliminato e, come la storia ha dimostrato, può essere negato solo mettendo in pericolo l’umanità stessa”. Di qui l’esortazione a valorizzare la missione dell’università di “illuminare le menti e i cuori dei giovani” di oggi. L’istruzione, ha rilevato il Pontefice, “non consiste nel mero accumulo di conoscenze e di abilità”, ma piuttosto in una “formazione umana” finalizzata ad una “vita virtuosa”. C’è bisogno, ha esortato Benedetto XVI, di riguadagnare “l’idea di una formazione integrale basata sull’unità della conoscenza radicata nella verità”:
 
“It serves to counteract the tendency, so evident…”
“Ciò - ha affermato - può contrastare la tendenza, così evidente nella società contemporanea, verso la frammentazione del sapere”. Ed ha aggiunto: “Con la massiccia crescita dell’informazione e della tecnologia nasce la tentazione di separare la ragione dalla ricerca della verità. La ragione però - è stato il suo monito - una volta separata dal fondamentale orientamento umano verso la verità, comincia a perdere la propria direzione”. Benedetto XVI ha messo in guardia da “quanti danno in maniera indiscriminata uguale valore praticamente a tutto”, giacché “il relativismo che ne deriva genera un camuffamento, dietro cui possono nascondersi nuove minacce all'autonomia delle istituzioni accademiche”:

“While the period of interference from political…”
“Se per un verso è passato il periodo di ingerenza derivante dal totalitarismo politico - ha constatato il Pontefice - non è forse vero, dall’altro, che di frequente oggi nel mondo l'esercizio della ragione e la ricerca accademica sono costretti - in maniera sottile e a volte nemmeno tanto sottile - a piegarsi alle pressioni di gruppi di interesse ideologici e al richiamo di obiettivi utilitaristici a breve termine o solo pragmatici?” Cosa potrà accadere, si è chiesto ancora il Papa, “se la nostra cultura dovesse costruire se stessa solamente su argomenti alla moda, con scarso riferimento ad una tradizione intellettuale storica genuina o sulle convinzioni che vengono promosse facendo molto rumore e che sono fortemente finanziate?” Le nostre società, ha detto, “non diventeranno più ragionevoli o tolleranti o duttili, ma saranno piuttosto più fragili e meno inclusive, e dovranno faticare sempre di più per riconoscere quello che è vero, nobile e buono”. Riprendendo così la Fides et Ratio di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI ha ribadito che è necessaria una più piena “comprensione della relazione tra fede e ragione” e ciò nonostante “vi siano ancora quelli che vorrebbero disgiungere l’una dall’altra:
 
“An understanding of reason that is deaf to the divine…”
“Una comprensione della ragione sorda al divino, che relega le religioni nel regno delle subculture - ha affermato - è incapace di entrare in quel dialogo delle culture di cui il nostro mondo ha così urgente bisogno”. Questa fiducia “nella capacità umana di cercare la verità, di trovare la verità e di vivere secondo la verità portò alla fondazione delle grandi università europee”. Proprio questa fiducia, ha concluso il Papa, dobbiamo riaffermare oggi “per donare al mondo intellettuale il coraggio necessario per lo sviluppo di un futuro di autentico benessere, un futuro veramente degno dell’uomo”.







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