Il commento di padre Lombardi al viaggio del Papa nella Repubblica Ceca
Il 13.mo viaggio apostolico di Benedetto XVI si avvia ormai alla conclusione. Una
visita, quella nella Repubblica Ceca, che ha riscosso un grande successo sotto ogni
punto di vista. E’ quanto sottolinea il direttore della Sala Stampa della Santa Sede,
padre Federico Lombardi, che, in questa intervista di Alessandro Gisotti,
traccia un primo bilancio del viaggio:
R. - Mi
sembra che il viaggio sia riuscito molto bene, raggiungendo i diversi scopi che si
proponeva, sia per l’incoraggiamento e la conferma nella fede della Chiesa locale,
sia per i rapporti positivi stabiliti tra la Chiesa e la società che il Papa ha anche
visitato, dimostrando tutta la sua amicizia per il popolo della Repubblica Ceca, come
anche per gli altri popoli europei. D. - Con quali sentimenti
il Papa ha vissuto questo viaggio nella Repubblica Ceca? R.
- Il Papa è veramente molto contento di questo viaggio. Si è sentito accolto con amicizia,
con cordialità, dalla società nel suo insieme e anche dai rappresentanti, dalle autorità
del popolo ceco, e naturalmente con grandissimo amore dai fedeli che hanno partecipato
molto numerosi, in particolare alle due grandi occasioni di celebrazione comune: quella
a Brno, in Moravia, e quella nella Festa di San Venceslao. D.
- Uno dei messaggi forti di Papa Benedetto, in questo viaggio, è stata l’esortazione
a riscoprire le proprie radici cristiane. Un messaggio non solo per la Repubblica
Ceca, ma per tutta l’Europa? R. - Certamente. Come sappiamo,
questo è un tema che gli è caro. Sottolinea l’importanza fondamentale, in questo tempo
in cui veramente tante cose cambiano nella società, nell’economia, di non mettere
a rischio i punti di riferimento basilari che il cristianesimo ha dato per la civiltà
europea. E anche perché la civiltà europea possa continuare a offrire il suo contributo
di servizio alla dignità della persona umana, alla democrazia e alla libertà nell’intera
umanità. Il Papa mi pare abbia parlato con una espressione nuova in questo viaggio
dell’Europa come “casa”, e questo credo che abbia aiutato a comprendere come l’Europa
debba essere un luogo dello Spirito, un luogo della grande tradizione del servizio
all’umanità e ai valori che durano. D. - Il Papa ha toccato
i grandi temi del suo Pontificato: fede e ragione, carità e libertà nella verità,
e su tutti il tema, il grande tema della speranza… R. - Un tema
che ha portato anche molta gioia, molta serenità in questo viaggio. Credo che sia
la grande risposta alla domanda che molti pongono: ma cosa può fare la Chiesa in una
società in cui la secolarizzazione è così avanzata, in cui molti sembrano indifferenti
alla fede o non si considerano più religiosi o considerano di non avere più un rapporto
con Dio? Ecco, la testimonianza della speranza penso sia qualcosa che manifesta un
di più che i credenti hanno: una direzione in cui impegnare la propria vita, in cui
guardare e che anche se sul brevissimo termine forse non è comprensibile nel suo valore,
sui tempi più lunghi si manifesta invece come un tema assolutamente cruciale. E il
fatto che il Papa abbia concluso il suo viaggio parlando con i giovani, che sono proprio
i portatori della speranza del domani, mi sembra abbia dato una espressione molto
bella dell’importanza essenziale di questo tema. D. - Quali
sono i frutti che questo viaggio può dare alla Chiesa locale, impegnata in un contesto
fortemente secolarizzato ma che, come la partecipazione alle Messe ha dimostrato,
può contare anche su una bella e viva comunità di fedeli? R.
- Penso proprio che sia il frutto che sempre l’incontro con Pietro porta, cioè il
conforto nella fede, la conferma nella fede, nella vita cristiana e quindi il rilancio
della gioia di vivere il cristianesimo, qualunque siano le situazioni circostanti.
Questo è qualcosa di prezioso non solo per la comunità cattolica, per la comunità
credente in senso stretto, ma anche per la società che la accoglie. Tra
circa due ore e mezzo, Benedetto XVI raggiungerà l’aeroporto di Praga dove pronuncerà
il discorso di congedo. Quindi, alle 17.45 decollerà alla volta dello scalo romano
di Ciampino, dove l’atterraggio del volo pontificio è previsto per le 19.50. Di lì,
Benedetto XVI raggiungerà in auto la sua residenza estiva di Castel Gandolfo.