2009-09-28 14:02:20

Il cardinale Angelo Bagnasco indica gli obiettivi pastorali ai fedeli della diocesi di Genova


Con una celebrazione che si è svolta ieri pomeriggio nella cattedrale di San Lorenzo a Genova, l’arcivescovo della città, cardinale Angelo Bagnasco, ha indicato i cinque obiettivi che la diocesi genovese è invitata a perseguire. Un anno che coincide con l’Anno Sacerdotale indetto dal Papa, “un anno di grazia” ha aggiunto il porporato, che “noi sacerdoti non vogliamo perdere né trascurare" perché è in questione "la nostra affascinante vocazione, il cammino della santità sacerdotale, l'efficacia del nostro apostolato e, non ultima, la nostra stessa felicità”. Il primo dei cinque obiettivi – riferisce il Sir - riguarda l'invito a "riflettere sulla grandezza del sacerdozio ordinato e quindi sulla preziosità dei propri sacerdoti" che rappresentano, per la propria comunità, "una grazia" perché "senza sacerdozio non c'è Eucarestia e perdono dei peccati, non c'è Chiesa". In secondo luogo, il cardinale Bagnasco ha inviato i fedeli a "riscoprire la necessità di nuovi e santi preti e quindi a pregare e a sacrificarsi di più per le vocazioni da chiedere a Dio". Terzo obiettivo è quello di "far crescere la generosa e giusta collaborazione dei laici alla vita ed alla missione della Chiesa, sotto la guida di coloro che Cristo ha costituito pastori". Gli ultimi due obiettivi riguardano la "riscoperta del sacerdozio battesimale, proprio di ogni battezzato", e "intensificare il cammino della santità". Il presidente della Conferenza episcopale italiana ha anche indicato 5 modalità per raggiungere gli obiettivi. La prima riguarda la lettura della Lettera pastorale “Camminare nelle vie dello spirito. Alle sorgenti della vita spirituale”, che sia base degli incontri di catechesi parrocchiali. La seconda modalità riguarda una seconda lettera pastorale, "in procinto di essere pubblicata" che contiene riflessioni "sul grande dono del sacerdozio" e sulla "bellezza, la preziosità, l'indispensabilità dei nostri sacerdoti". La terza modalità è rappresentata dal tradizionale pieghevole "da portare nella case in occasione della benedizione delle famiglie" che avrà come tema "il sacerdozio battesimale" perché "tutti i laici possano riflettere ed esercitare meglio il culto spirituale di cui ogni battezzato è ministro insostituibile". Il cardinale ha poi invitato a "rimotivare e ravvivare i consigli pastorali parrocchiali e vicariali" che sono "la prima e fondamentale forma di partecipazione e collaborazione alla vita concreta della Chiesa e di aiuto ai nostri pastori". Infine la quinta modalità riguarda la celebrazione del matrimonio. In proposito l’arcivescovo di Genova ha ricordato “che è un sacramento e non una festa mondana" inoltre costituisce "il nucleo fondamentale, ineguagliabile ed insostituibile della società e della Chiesa. Si sta lavorando dunque a un documento, probabilmente pronto a Natale, recante "alcune normative" che riguardano il "modo di celebrare il sacramento del matrimonio". (B.C.)







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