Il cardinale Angelo Bagnasco indica gli obiettivi pastorali ai fedeli della diocesi
di Genova
Con una celebrazione che si è svolta ieri pomeriggio nella cattedrale di San Lorenzo
a Genova, l’arcivescovo della città, cardinale Angelo Bagnasco, ha indicato i cinque
obiettivi che la diocesi genovese è invitata a perseguire. Un anno che coincide con
l’Anno Sacerdotale indetto dal Papa, “un anno di grazia” ha aggiunto il porporato,
che “noi sacerdoti non vogliamo perdere né trascurare" perché è in questione "la nostra
affascinante vocazione, il cammino della santità sacerdotale, l'efficacia del nostro
apostolato e, non ultima, la nostra stessa felicità”. Il primo dei cinque obiettivi
– riferisce il Sir - riguarda l'invito a "riflettere sulla grandezza del sacerdozio
ordinato e quindi sulla preziosità dei propri sacerdoti" che rappresentano, per la
propria comunità, "una grazia" perché "senza sacerdozio non c'è Eucarestia e perdono
dei peccati, non c'è Chiesa". In secondo luogo, il cardinale Bagnasco ha inviato i
fedeli a "riscoprire la necessità di nuovi e santi preti e quindi a pregare e a sacrificarsi
di più per le vocazioni da chiedere a Dio". Terzo obiettivo è quello di "far crescere
la generosa e giusta collaborazione dei laici alla vita ed alla missione della Chiesa,
sotto la guida di coloro che Cristo ha costituito pastori". Gli ultimi due obiettivi
riguardano la "riscoperta del sacerdozio battesimale, proprio di ogni battezzato",
e "intensificare il cammino della santità". Il presidente della Conferenza episcopale
italiana ha anche indicato 5 modalità per raggiungere gli obiettivi. La prima riguarda
la lettura della Lettera pastorale “Camminare nelle vie dello spirito. Alle sorgenti
della vita spirituale”, che sia base degli incontri di catechesi parrocchiali. La
seconda modalità riguarda una seconda lettera pastorale, "in procinto di essere pubblicata"
che contiene riflessioni "sul grande dono del sacerdozio" e sulla "bellezza, la preziosità,
l'indispensabilità dei nostri sacerdoti". La terza modalità è rappresentata dal tradizionale
pieghevole "da portare nella case in occasione della benedizione delle famiglie" che
avrà come tema "il sacerdozio battesimale" perché "tutti i laici possano riflettere
ed esercitare meglio il culto spirituale di cui ogni battezzato è ministro insostituibile".
Il cardinale ha poi invitato a "rimotivare e ravvivare i consigli pastorali parrocchiali
e vicariali" che sono "la prima e fondamentale forma di partecipazione e collaborazione
alla vita concreta della Chiesa e di aiuto ai nostri pastori". Infine la quinta modalità
riguarda la celebrazione del matrimonio. In proposito l’arcivescovo di Genova ha ricordato
“che è un sacramento e non una festa mondana" inoltre costituisce "il nucleo fondamentale,
ineguagliabile ed insostituibile della società e della Chiesa. Si sta lavorando dunque
a un documento, probabilmente pronto a Natale, recante "alcune normative" che riguardano
il "modo di celebrare il sacramento del matrimonio". (B.C.)