Il commento di don Massimo Serretti al Vangelo della Domenica
In questa 26.ma Domenica del Tempo Ordinario la liturgia ci presenta il passo del
Vangelo in cui Gesù ordina ai discepoli di non impedire ad un uomo di scacciare demòni
nel Suo nome perché – afferma - non c'è nessuno che faccia un miracolo nel Suo nome
e subito possa parlare male di Lui. “Chi non è contro di noi – sottolinea il Signore
- è per noi”. Poi invita a non scandalizzare nessuno “di questi piccoli” che credono
in Lui: sarebbe “meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino
e sia gettato nel mare”. Quindi aggiunge: “Se la tua mano ti è motivo
di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché
con le due mani andare nella Geenna”.
Su questo brano del Vangelo, ascoltiamo
il commento del teologo, don Massimo Serretti, docente di Cristologia alla
Pontificia Università Lateranense:
Il discorso
di Gesù sullo scandalo suppone il fatto che una relazione da persona a persona possa
ostacolare la relazione di ciascuno con Dio. Lo scandalo è un inciampo che impedisce
ed ostacola il rapporto diretto con il Signore. In primo luogo Gesù fa menzione
dello scandalo recato ad un piccolo che crede, in secondo luogo a ciò che è di scandalo
per la singola persona. Chi ostacola un piccolo nel vivere la sua relazione
con Dio, non è degno neppure di rimanere in vita. Chi trova scandalo nella
sua mano, nel suo piede, nel suo occhio, è invitato a Gesù a separarsi da essi, in
maniera drastica e risoluta: senza mezze misure. Con la mano l'uomo compie
la fornicazione, la violenza sull'altro, con la mano prende ciò che non è suo. Con
il piede l'uomo si dirige su sentieri non buoni e si orienta verso vie di perdizione.
Gli occhi, con la loro concupiscenza, fanno entrare nel nostro cuore desideri disonesti
e «come cavalli in fregola, smaniano di far deviare il carro». Di fronte
a ciò Gesù chiede la risolutezza di chi stacca immediatamente e decisamente con tutto
ciò che impedisce, in un modo o in un altro, l'amicizia con Dio: la santità. L'alternativa
Egli la chiama 'Geenna', inferno. Guai agli irresoluti!