2009-09-24 14:27:09

Il Papa riceve un gruppo di vescovi brasiliani in visita “ad Limina”. Con noi, mons. Sérgio da Rocha, arcivescovo di Teresina nel nordest del Paese


Benedetto XVI ha ricevuto stamani, nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, un gruppo di vescovi della Conferenza episcopale del Brasile, regioni Nordeste 1 e Nordeste 4, in visita ad Limina. Un altro gruppo di presuli brasiliani sarà ricevuto dal Papa questo pomeriggio. Tra loro anche l’arcivescovo di Teresina, Sérgio da Rocha, che in questa intervista di Davide Dionisi si sofferma sulla realtà del nord-est brasilano e sulle sfide più urgenti per la Chiesa locale:RealAudioMP3

R. – Il Nordeste brasiliano è la zona più povera di tutto il Brasile, dove la gente vive in situazioni sociali molto difficili e la povertà colpisce la maggior parte del nostro popolo. Evangelizzare il popolo, a mio parere, è la sfida principale in questa parte del Brasile. Ci sono comunque alcune città in cui si vive un po’ meglio, in modo particolare nella capitale dello Stato di Piauí, Teresina, e nella città di Fortaleza, la capitale dello stato del Cearà. In questa situazione di povertà e di sottosviluppo diventa ancora più difficile il sostentamento del clero ed il mantenimento delle parrocchie. Però siamo anche la regione più cattolica del Brasile, con un religiosità popolare molto forte. Non è facile evangelizzare in mezzo a tanta povertà, con un cattolicesimo popolare e rurale da una parte ed il mondo urbano dall’altra.

 
D. – La Chiesa locale cosa sta facendo per attuare il “Documento di Aparecida” e quindi per realizzare la missione continentale?

 
R. – La missione continentale rappresenta un momento speciale di rinnovamento della fede, della vita cristiana e dello spirito missionario. Stiamo cercando di promuovere questo spirito missionario in tutte le nostre comunità e in tutta l’azione pastorale, per esempio nella catechesi, nella pastorale della gioventù, con le famiglie. Si deve uscire ed incontrare tutti per fare in modo che le persone diventino discepoli e missionari di Cristo.

 
D. – Parliamo dei giovani. Vuole raccontarci il vostro impegno pastorale a favore delle nuove generazioni?

 
R. – E’ sempre molto alta l’attenzione ai giovani, grazie anche alla pastorale della gioventù. E’ molto importante che i giovani possano essere evangelizzatori dei loro coetanei, aiutare quindi altri giovani. Dato che si trovano loro stessi in mezzo ai giovani possono certamente capire meglio quello che vogliono e quello di cui gli stessi giovani hanno bisogno nel senso della fede.

 
D. – Come cercate di affrontare il problema del proselitismo delle sette?

 
R. – Il problema del proselitismo delle sette c’è dappertutto. La missione continentale è la principale risposta a questo problema. Un problema che riguarda tutta l’America Latina e non solo il Brasile. Senza lo spirito missionario e la vera attività missionaria non è possibile affrontare il proselitismo delle sette. Abbiamo poi bisogno di avvicinarci sempre di più ai poveri, ai malati, ai sofferenti, ai giovani per portar loro la speranza e la gioia dell’incontro con Gesù, la vita nuova che ci dà il Signore.

 
D. – Nell’Anno Sacerdotale in che modo questa parte di Chiesa brasiliana intende rispondere all’appello del Santo Padre?

 
R. – Cerchiamo di dare il valore che deve avere il sacerdote all’interno della comunità cristiana: aiutare la gente a riconoscere il valore delle vocazioni sacerdotali, promuovere queste vocazioni attraverso la preghiera e la partecipazione nella vita della Chiesa. Il sacerdote deve avvicinarsi in modo fraterno, soprattutto con la preghiera e la partecipazione della comunità cristiana. Pregare, valorizzare ed aiutare gli stessi sacerdoti ad assumere sempre di più la propria vocazione, un rinnovamento della grazia del sacerdozio.

 
D. – Come affrontate le questioni cruciali come la difesa della vita e della famiglia?

 
R. – La difesa della vita e della famiglia è al centro dell’evangelizzazione. Un’iniziativa in grado di promuovere la difesa della vita e della famiglia è la costituzione delle commissioni di difesa della vita nelle diocesi o parrocchie insieme alle attività della pastorale della famiglia. La promozione e la difesa della vita sono gli obiettivi centrali di queste commissioni. Tra i vari compiti c’è quello della riflessione e della formazione delle coscienze, del valore della vita umana nei mass media – giornali, radio, tv -, nelle scuole, nelle università ed anche nelle comunità cristiane. (Montaggio a cura di Maria Brigini)







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