Il Papa riceve un gruppo di vescovi brasiliani in visita “ad Limina”. Con noi,
mons. Sérgio da Rocha, arcivescovo di Teresina nel nordest del Paese
Benedetto XVI ha ricevuto stamani, nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, un gruppo
di vescovi della Conferenza episcopale del Brasile, regioni Nordeste 1 e Nordeste
4, in visita ad Limina. Un altro gruppo di presuli brasiliani sarà ricevuto
dal Papa questo pomeriggio. Tra loro anche l’arcivescovo di Teresina, Sérgio
da Rocha, che in questa intervista di Davide Dionisi si sofferma sulla
realtà del nord-est brasilano e sulle sfide più urgenti per la Chiesa locale:
R. – Il Nordeste
brasiliano è la zona più povera di tutto il Brasile, dove la gente vive in situazioni
sociali molto difficili e la povertà colpisce la maggior parte del nostro popolo.
Evangelizzare il popolo, a mio parere, è la sfida principale in questa parte del Brasile.
Ci sono comunque alcune città in cui si vive un po’ meglio, in modo particolare nella
capitale dello Stato di Piauí, Teresina, e nella città di Fortaleza, la capitale dello
stato del Cearà. In questa situazione di povertà e di sottosviluppo diventa ancora
più difficile il sostentamento del clero ed il mantenimento delle parrocchie. Però
siamo anche la regione più cattolica del Brasile, con un religiosità popolare molto
forte. Non è facile evangelizzare in mezzo a tanta povertà, con un cattolicesimo popolare
e rurale da una parte ed il mondo urbano dall’altra.
D.
– La Chiesa locale cosa sta facendo per attuare il “Documento di Aparecida” e quindi
per realizzare la missione continentale?
R. – La
missione continentale rappresenta un momento speciale di rinnovamento della fede,
della vita cristiana e dello spirito missionario. Stiamo cercando di promuovere questo
spirito missionario in tutte le nostre comunità e in tutta l’azione pastorale, per
esempio nella catechesi, nella pastorale della gioventù, con le famiglie. Si deve
uscire ed incontrare tutti per fare in modo che le persone diventino discepoli e missionari
di Cristo.
D. – Parliamo dei giovani. Vuole raccontarci
il vostro impegno pastorale a favore delle nuove generazioni?
R.
– E’ sempre molto alta l’attenzione ai giovani, grazie anche alla pastorale della
gioventù. E’ molto importante che i giovani possano essere evangelizzatori dei loro
coetanei, aiutare quindi altri giovani. Dato che si trovano loro stessi in mezzo ai
giovani possono certamente capire meglio quello che vogliono e quello di cui gli stessi
giovani hanno bisogno nel senso della fede.
D. –
Come cercate di affrontare il problema del proselitismo delle sette?
R.
– Il problema del proselitismo delle sette c’è dappertutto. La missione continentale
è la principale risposta a questo problema. Un problema che riguarda tutta l’America
Latina e non solo il Brasile. Senza lo spirito missionario e la vera attività missionaria
non è possibile affrontare il proselitismo delle sette. Abbiamo poi bisogno di avvicinarci
sempre di più ai poveri, ai malati, ai sofferenti, ai giovani per portar loro la speranza
e la gioia dell’incontro con Gesù, la vita nuova che ci dà il Signore.
D.
– Nell’Anno Sacerdotale in che modo questa parte di Chiesa brasiliana intende rispondere
all’appello del Santo Padre?
R. – Cerchiamo di dare
il valore che deve avere il sacerdote all’interno della comunità cristiana: aiutare
la gente a riconoscere il valore delle vocazioni sacerdotali, promuovere queste vocazioni
attraverso la preghiera e la partecipazione nella vita della Chiesa. Il sacerdote
deve avvicinarsi in modo fraterno, soprattutto con la preghiera e la partecipazione
della comunità cristiana. Pregare, valorizzare ed aiutare gli stessi sacerdoti ad
assumere sempre di più la propria vocazione, un rinnovamento della grazia del sacerdozio.
D.
– Come affrontate le questioni cruciali come la difesa della vita e della famiglia?
R.
– La difesa della vita e della famiglia è al centro dell’evangelizzazione. Un’iniziativa
in grado di promuovere la difesa della vita e della famiglia è la costituzione delle
commissioni di difesa della vita nelle diocesi o parrocchie insieme alle attività
della pastorale della famiglia. La promozione e la difesa della vita sono gli obiettivi
centrali di queste commissioni. Tra i vari compiti c’è quello della riflessione e
della formazione delle coscienze, del valore della vita umana nei mass media – giornali,
radio, tv -, nelle scuole, nelle università ed anche nelle comunità cristiane. (Montaggio
a cura di Maria Brigini)