2009-09-21 17:08:43

L'integrazione sociale delle donne africane: un fattore di sviluppo per le comunità stesse


Secondo l’Annuario statistico della Chiesa 2007, in Africa sono oltre 16.000 gli istituti cattolici di assistenza e di beneficenza, che combattono tutte le forme di “povertà” umana. La difesa dei soggetti emarginati rappresenta uno degli strumenti principali per la risoluzioni delle crisi che affliggono il continente. Lo sottolinea l’Instrumentum Laboris, documento che raccoglie le linee-guida del secondo Sinodo per l’Africa, che avrà luogo in Vaticano dal 4 al 25 ottobre, sul tema della riconciliazione, della giustizia e della pace. A quindici anni di distanza dalla prima Assemblea Speciale dedicata a questo continente, il Sinodo dei Vescovi torna dunque a riflettere sull’Africa. Pauline Zongo Yameogo, della Ocades-Caritas del Burkina Faso, spiega al microfono di Dulce Araujo l’importanza, per il progresso delle società stesse, di un inserimento coerente della donna nelle varie comunità africane. Ascolta l'intervista in lingua originale francese: RealAudioMP3

D. - Sig.ra Zongo, che strade intraprenderete per rinforzare la coscienza della donna nel senso del suo sviluppo integrale e, conseguentemente dello sviluppo della società?

R. - Noi diamo sempre più la parola alla donna e la aiutiamo a prendere coscienza, ad avere fiducia in sé stessa, a sapere che può parlare senza paura e che ha diritto di parola. Questo è importante perché si può lavorare per la promozione della donna, ma è la stessa donna che deve impegnarsi, e noi prendiamo misure affinché la donna capisca, affinché smetta di aver paura, affinché abbia fiducia in sé stessa, affinché sappia che ha mezzi per poter difendersi, per poter dire ciò che pensa del posto che le è dato a livello della società. Quando vediamo, per esempio che, a livello del Burkina-Faso, convenzioni internazionali sono stati ratificate, che delle leggi favorevoli al diritto della donna sono state adottate e che tutto questo non è messo totalmente in pratica e che le donne se ne stanno zitte, è un silenzio che non è normale. È necessario che la donna sappia che deve parlare, che è lei che si deve alzare per difendere i propri diritti” .

D. – Bisogna sottolineare anche il ruolo dell’uomo nel processo che deve condurre all’emancipazione della donna come forma di promozione della società nel suo insieme. Che vie privilegiate per arrivare a questo?

R. - Quando parliamo di donne, gli uomini non sono esclusi. Il lavoro è far prendere loro sempre più coscienza del fatto che è necessario che accettino di dare la parola alla donna, che accettino di ascoltarla, che si impegnino anche loro nella promozione della donna, perché tutti abbiamo da guadagnare da questo, la famiglia innanzitutto, ma anche l’uomo, la società. Noi non lavoriamo lasciando da parte l’uomo. Noi non ci opponiamo a loro perché a livello della creazione non sono stati opposti. Dio creò l’uomo e la donna insieme e in armonia. Ed è in armonia che lavoriamo. Per esempio: quando facciamo un pozzo in un villaggio, incontriamo uomini e donne insieme e ognuno dà la propria opinione, ognuno ha la propria responsabilità. Ed è insieme ed in armonia che costruiamo, non in opposizione come alcuni vorrebbero che fosse. Noi lavoriamo in un’ottica di complementarietà. È questa la nostra visione fondamentale. Per questo non opponiamo la donna all’uomo. Sono sempre associati e ognuno ha il proprio ruolo, la propria responsabilità. Bisogna trovare soluzioni insieme per i problemi di sviluppo che abbiamo.

D. - C’è qualche altro aspetto che vorrebbe sottolineare?

R. - Ciò che vorrei dire è che ci sono procedure, nozioni che provengono da fuori, che non sono nostre. Non le ignoriamo. Ascoltiamole, osserviamole, interroghiamoci su di esse, ma pensiamo che è fondamentale partire dalla nostra cultura e partire dal Vangelo. È in questo modo che faremo la promozione della donna in Burkina-Faso, perché non possiamo svilupparci con la cultura degli altri. È attraverso la nostra cultura, evangelizzata, che faremo la promozione della donna in Burkina-Faso.








All the contents on this site are copyrighted ©.