2009-09-21 15:28:04

Il cardinale Errázuriz ricorda l'anniversario dell'indipendenza del Cile


“Stiamo vivendo un momento privilegiato per lodare e ringraziare il Signore per i tanti doni che abbiamo ricevuto lungo la nostra storia repubblicana, e anche prima della nascita della nostra Patria indipendente”. Ha esordito con queste parole il cardinale Javier Errázuriz Ossa, arcivescovo di Santiago del Cile, durante la Santa Messa di commemorazione per il 199mo anniversario dell’indipendenza della Nazione cilena (avvenuta il 18 settembre 1810), nella cattedrale metropolitana di San Giacomo. “Succede spesso che ci distraiamo e non avvaloriamo i doni ricevuti, né viviamo i nostri giorni con gratitudine e gioia” – ha aggiunto il porporato, sottolineando che “sono sempre più numerosi i nostri concittadini nei quali alberga l’amarezza, l’indifferenza o la tristezza; e ancora, il pessimismo o addirittura la mancanza di speranza”. Da qui - riferisce l'agenzia Fides - l’importanza della celebrazione del 18 settembre, “che vuole invitarci ad approfittare di questi giorni di festa e a prolungare con tutto il cuore la gioia delle nostra azione di grazie”. Il cardinale ha quindi sottolineato che ogni celebrazione del 18 settembre “ci invita a fare memoria di ciò che ci appartiene”, rivolgendosi “soprattutto a Dio, Creatore e Padre, fonte e origine di ogni bene”. Secondo l’arcivescovo di Santiago del Cile, il primo dono di cui ringraziare è quello della vita, quindi la famiglia, le preoccupazioni dei genitori, i valori che danno ragione all’esistenza, la Patria e la sua storia. Significativo è stato il modo in cui il Paese ha affrontato la crisi economica, il cui effetto “è stato meno grave rispetto alla maggioranza degli altri Paesi. Con gratitudine constatiamo l’unità nell’affrontarla”, ha aggiunto il cardinale. Altri riferimenti hanno riguardato la Legge generale sull’educazione, la trasparenza del Potere giudiziario, l’aumento degli asili nido gratuiti e l’attenzione alle vittime della violenza intrafamiliare. In vista della prossima campagna elettorale, inoltre, il cardinale Errázuriz ha aggiunto: “Desideriamo una contesa politica serena, nella quale i candidati espongano i loro programmi con sincera trasparenza e con realismo, senza screditare gli avversari”, visto che “risvegliare passioni e rifiuti attraverso l’offesa non rappresenta un segno di nobiltà personale né di fiducia nelle persone, che dobbiamo considerare capaci di scegliere con serenità in vista dei meriti e dei programmi reali che i vari candidati sottopongono all’elettorato”. (R.P.)







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