2009-09-19 14:57:00

Memoria di San Gennaro: il cardinale Sepe annuncia la creazione di una Banca dei Poveri


“Il Mezzogiorno non può continuare a essere la falla permanente della storia d'Italia; così come Napoli non può rassegnarsi a tenere saldamente il titolo della città dell'emergenza”. A parlare, nel giorno della festività di San Gennaro, patrono del capoluogo partenopeo, è il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo della città. Stamattina, poco prima delle dieci, il tradizionale sventolio del fazzoletto bianco ha annunciato che nella cattedrale di Napoli si è ripetuto l’evento dello scioglimento del sangue di San Gennaro, evento che i fedeli attendono tre volte l’anno: il 19 settembre, il sabato precedente la prima domenica di maggio e il 16 dicembre. Il cardinale Sepe, dopo aver mostrato ai presenti le due ampolle contenenti il sangue del patrono, nel corso dell’omelia ha parlato delle ferite più dolorose della sua diocesi e non solo. “I problemi del sud – ha denunciato il porporato – sono scomparsi, per lungo tempo, da un’agenda politica troppo impegnata a turare le altre falle che via via si aprivano”. E ancora: “Se la città stenta a riprendere slancio è perché la sua gente è tenuta in ostaggio: il giro di catene più arrogante è quello con cui la criminalità, organizzata o no, tenta di strangolare ogni sussulto di coraggio e di sporcare di paura anche i giorni della speranza”. Per rianimare questa speranza, l’arcivescovo di Napoli ha poi annunciato la prossima apertura di una Banca dei Poveri che consenta “di aiutare chi ha idee e progetti ma non ha risorse economiche per realizzarle” e chi “vuole darsi un'occupazione e procurarsi un reddito”. Quanto alla tradizione di baciare la teca di San Gennaro, il porporato ha rassicurato la folla di fedeli presenti, su eventuali rischi provenienti dal virus H1N1: per evitare contagi, ha detto, basta prendere qualche precauzione igienica. (S.G.)







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