2009-09-19 12:04:30

Laos: violenze e minacce contro i cristiani da parte del governo


Non possono mandare i propri figli a scuola, non hanno diritto alle cure mediche e alla protezione della legge, viene loro negata l’acqua. Sono le vittime della nuova persecuzione anticristiana in atto in Laos, soprattutto contro i protestanti, accusati dalle autorità comuniste di “aderire a credenze di importazione Usa” e di rappresentare perciò una “minaccia” per il sistema politico. A lanciare l’allarme, il gruppo Human Rights Watch for Lao Religious Freedom (Hrwlrf), che ha registrato diversi episodi di persecuzione nelle scorse settimane, a cominciare dall’arresto di Thao Oun, riferimento dei cristiani della Chiesa Boukham, nel Sud del Paese, accusato di avere cercato, con la sua fede, di distruggere la Nazione e il governo. Pochi giorni dopo un altro cristiano è stato bandito dal proprio villaggio per aver rifiutato di abiurare. Concreto – denuncia Asianews – il pericolo di aggressioni anche da parte di semplici cittadini, che sanno di poter usare violenza ai cristiani senza dover temere conseguenze. Si assiste, dunque, a un drammatico ritorno al passato. Risale, infatti, alla fine degli anni Novanta l’ondata di persecuzione anticristiana che spinse il Rapporto annuale Usa sulla Libertà religiosa nel mondo, a mettere il Laos “sotto osservazione”. Le pressioni internazionali e il rischio di perdere gli aiuti finanziari riportarono allora la situazione sotto controllo, ma oggi, denuncia Hrwlrf, Vientiane ha allacciato più stretti rapporti con i vicini Stati totalitari, come la Cina, e le autorità hanno ripreso la persecuzione contro i cristiani. E, dall’inizio del luglio 2008, i cristiani che hanno subito minacce e violenze sono oltre 500. (S.G.)RealAudioMP3







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