Preghiera dei cattolici del Tamil Nadu per i profughi dello Sri Lanka
Un giorno di preghiera e di digiuno per tutti i cattolici dello Stato indiano del
Tamil Nadu in segno di solidarietà dei profughi dello Sri Lanka. È l’iniziativa, riportata
dall’agenzia Asianews, prevista per il 19 settembre prossimo e proposta dalla Chiesa
del Tamil Nadu, Stato indiano che ospita il maggior numero di profughi srilankesi.
Mons. Peter Fernando, arcivescovo di Madurai, ha lanciato un invito ai vescovi di
Trincomalee e Mannar affinché forniscano notizie sulla reale situazione dello Sri
Lanka e sugli affollati campi profughi dopo la guerra. Gli oltre 260mila rifugiati,
tra i quali centinaia di donne e bambini, precisa mons. Fernando, soffrono “una crisi
umanitaria che non trova ascolto nei forum internazionali per i diritti umani”. Il
vescovo di Madurai chiede assicurazioni sul reinsediamento dei profughi, garanzie
sull’assistenza economica loro promessa e invita le autorità del Tamil Nadu a fare
pressioni presso il governo centrale dell’India affinché aiuti i rifugiati. Intanto
la Chiesa sta organizzando un gruppo per l’assistenza sanitaria comprendente medici,
infermieri, consulenti e personale paramedico pronto a intervenire in aiuto delle
Internally displaced persons(Idp). Il governo di Colombo aveva promesso il ritorno
dei profughi nei loro villaggi entro 180 giorni dalla fine del conflitto, il 19 maggio
scorso. Il presidente dello Sri Lanka, Mahinda Parajapaksa, aveva però già ridimensionato
la promessa garantendo la sistemazione dell’80% delle Idp entro la fine dell’anno
ma questo nuovo termine potrebbe nuovamente non essere rispettato. Il 17 e il 18 settembre
è attesa la visita dell’inviato Onu, Lynn Pascoe, sottosegretario delle Nazioni Unite
per gli affari politici che, preoccupato per l’andamento del processo di pace, ha
annunciato di voler discutere con il governo di Colombo. (M.P.)