Grande gioia nella comunità cristiana irachena per la liberazione di Samir Gorja,
medico cristiano di Kirkuk da oltre un mese nelle mani dei sequestratori e rilasciato
ieri dietro pagamento “di un riscatto importante”. Fonti di AsiaNews riferiscono
di “torture e abusi” subiti nel corso della prigionia; l’uomo, infatti, presenta “profonde
ferite in tutto il corpo, sulle braccia, le mani, il dorso, il petto”. Mons. Louis
Sako, arcivescovo di Kirkuk, si è subito recato in ospedale per visitare il medico
cristiano, di cui ha sempre sottolineato “la grande fede: un vero testimone di Cristo”,
come lo ha definito spesso. Per la sua liberazione cristiani e musulmani avevano lanciato
un appello congiunto in occasione dell’inizio del Ramadan. Samir Gorgia, 50enne sposato
e padre di due figli, un maschio e una femmina, è stato rapito verso le ore 21 del
18 agosto, mentre rientrava a piedi nella sua abitazione. Durante le concitate fasi
del sequestro è stato ucciso un passante, anch’egli di fede cristiana. “Anche in questo
caso – racconta la fonte di AsiaNews – si tratta di una persona ben conosciuta.
È un medico specialista, noto e apprezzato da tutti” per la dedizione al lavoro.
Alla base dei rapimenti, perpetrati da bande locali, vi sono “motivi economici”. I
cristiani – da sempre punto di riferimento culturale ed economico del Paese – vengono
rapiti “per ottenere un riscatto” da esponenti della criminalità organizzata o malviventi
che agiscono per denaro. (M.G.)