La Chiesa celebra la Madonna Addolorata. Benedetto XVI: sul Calvario, Maria sta davanti
a noi come segno di speranza e consolazione
Ricorre oggi la memoria della Madonna Addolorata. All’Angelus di domenica scorsa,
parlando di questa festa, il Papa ha invitato i pellegrini ad imparare dalla Vergine
a testimoniare la nostra fede “pronti a pagare di persona per rimanere fedeli al Vangelo”,
nella certezza che “nulla va perso di quanto facciamo”. Nel servizio di Alessandro
Gisotti ripercorriamo alcune riflessioni di Benedetto XVI sulla Madonna Addolorata:
Musica –
The Passion
Ai piedi della Croce, accanto a Gesù
morente, Maria unisce il suo dolore a quello del Figlio e ci mostra che l’amore di
Dio è più forte della morte. Il suo, sottolinea Benedetto XVI, è “un dolore pieno
di fede e di amore”:
“La Vergine sul Calvario
partecipa alla potenza salvifica del dolore di Cristo, congiungendo il suo ‘fiat’,
il suo ‘sì’, a quello del Figlio”. (Angelus 17 settembre 2006) . Di
fronte alla sofferenza del Figlio, Maria si affida a Dio. Sa che sulla Croce, Cristo
ha versato tutto il suo sangue per liberare l’umanità dalla schiavitù del peccato:
“La
Vergine Maria, che credette alla Parola del Signore, non perse la sua fede in Dio
quando vide il suo Figlio respinto, oltraggiato e messo in croce. Rimase piuttosto
accanto a Gesù, soffrendo e pregando, fino alla fine. E vide l’alba radiosa della
sua Risurrezione”. (Angelus 13 settembre 2009). Maria,
osserva il Pontefice, ci insegna che “più l’uomo è vicino a Dio, più vicino è agli
uomini”. Il fatto che Maria, nell’ora della Croce, sia “totalmente presso Dio è la
ragione per cui è anche così vicina agli uomini”:
“Per
questo può essere la Madre di ogni consolazione e di ogni aiuto, una Madre alla quale
in qualsiasi necessità chiunque può osare rivolgersi nella propria debolezza e nel
proprio peccato, perché ella ha comprensione per tutto ed è per tutti la forza aperta
della bontà creativa”. (Santa Messa, 8 dicembre 2005) È
in lei, prosegue il Santo Padre, che “Dio imprime la propria immagine, l'immagine
di Colui che segue la pecorella smarrita fin nelle montagne e fin tra gli spini e
i pruni dei peccati di questo mondo, lasciandosi ferire dalla corona di spine di questi
peccati, per prendere la pecorella sulle sue spalle e portarla a casa”:
“Come
Madre che compatisce, Maria è la figura anticipata e il ritratto permanente del Figlio.
E così vediamo che anche l'immagine dell'Addolorata, della Madre che condivide la
sofferenza e l'amore, è una vera immagine dell'Immacolata. Il suo cuore, mediante
l'essere e il sentire insieme con Dio, si è allargato. In lei la bontà di Dio si è
avvicinata e si avvicina molto a noi. Così Maria sta davanti a noi come segno di consolazione,
di incoraggiamento, di speranza”. (Santa Messa, 8 dicembre 2005). Benedetto
XVI ci invita a contemplare Maria, ai piedi della Croce, “associata intimamente alla
missione di Cristo e compartecipe dell’opera della salvezza con il suo dolore di Madre”:
“Sul
Calvario Gesù L’ha donata a noi come madre e ci ha affidati a Lei come figli. Vi ottenga
la Vergine Addolorata il dono di seguire il suo divin Figlio crocifisso e di abbracciare
con serenità le difficoltà e le prove dell’esistenza quotidiana”. (Discorso alle monache
clarisse, 15 settembre 2007)