2009-09-14 15:59:07

Carenza di medicine e contraffazioni nel sud del mondo: le responsabilità dell’industria del farmaco e dei governi


Medicine e industria: un binomio troppo sovente a danno dei più poveri nel mondo. La denuncia arriva dal Congresso mondiale della Federazione internazionale dei Farmacisti cattolici, sul tema “La sicurezza del medicinale”, che si chiude oggi a Poznan, in Polonia. Due gli aspetti che destano maggiore preoccupazione: un mercato dei farmaci dominato dal massimo profitto e la contraffazione dei farmaci. Roberta Gisotti ha intervistato il dott. Stefano Vella, responsabile del Dipartimento del Farmaco presso l’Istituto Superiore di sanità.RealAudioMP3

D. – Un farmaco su 10 nel mondo è contraffatto, ma nei Paesi in via di sviluppo la percentuale sale a 3 su 10, in America Latina e nel Sudest asiatico, e fino a 6 su 10 in alcuni Stati africani, addirittura 7 su 10 degli antimalarici. Sono stime spaventose. Dr. Vella, anzitutto, cos’è un farmaco contraffatto?
 
R. – Un farmaco contraffatto è un farmaco falso. Alcuni sono falsi 'veri', cioè sono farmaci che in realtà funzionano, vengono soltanto prodotti magari in laboratori clandestini, e sono quei farmaci che girano anche nei nostri Paesi occidentali. Ma, diciamo che dovremmo stare assolutamente tranquilli sui farmaci che si trovano in farmacia: ecco, su questo proprio non c’è dubbio. Per il momento, soprattutto nel nostro Paese, la filiera è controllatissima. Purtroppo, ci sono delle reti parallele di vendita di farmaci clandestini, che sono cosiddetti “recreazionali”, quindi sono quei farmaci per il doping: per esempio, tutti gli steroidi, che si possono trovare su internet, a volte a qualche angolo di strada o nelle palestre, e lì è dove, nel mondo occidentale, soprattutto è mirato il lavoro di questi malfattori. Molto più grave è la situazione invece nel Sud del mondo, perché lì purtroppo, non essendoci un controllo efficiente, alcuni gruppi criminali falsificano i farmaci essenziali. Quindi, se noi andiamo nelle farmacie di alcuni Paesi africani, il 30 per cento dei medicinali è falso. E addirittura, lì ci sono farmaci che proprio non funzionano! Cioè, invece del principio attivo c’è il nulla!

 
D. – Ecco: ma a che punto è la lotta messa in campo dall’Organizzazione mondiale della sanità?

 
R. – C’è una rete di sorveglianza, che sta partendo adesso e che è basata – per esempio – sul campionamento di confezioni di farmaci in giro per il mondo e sulla rete di laboratori di analisi che controllano la qualità di questi farmaci. Dopo di che, naturalmente, scattato il campionamento ed individuato il contraffatto, parte poi la ricerca del produttore, che a volte è complicatissima, perché quello che è contraffatto non è solamente la scatola finale, ma addirittura la materia prima! L’anno scorso, abbiamo avuto dei casi di contraffazione piuttosto grave anche sulle 'eparine', su un farmaco usato invece largamente nel mondo occidentale, per il quale era stata contraffatta la materia prima che arrivava, per esempio, dalla Cina. Quindi, siccome è un mercato enorme dal punto di vista economico, quello dei farmaci, è chiaro che alcune organizzazioni criminali stanno pensando di utilizzare anche questo settore.

 
D. – Dr. Vella, a proposito di mercato, un’altra nota dolente in campo sanitario è quello dei cosiddetti 'farmaci orfani'…

 
R. – Perché nessuno li vuole produrre, perché – appunto – non rappresentano un mercato. Come è stato detto – in questo convegno - c’è carenza di medicine per le malattie che colpiscono il Sud del mondo, perché il Sud del mondo non costituisce un mercato. Tutto questo andrebbe risolto comprendendo anche le ragioni dell’industria, nel senso che loro dicono: io purtroppo devo fare un investimento importante e chi potrebbe ripagare questo sforzo? Bè, dovrebbe essere il mondo ricco ad impegnarsi in questo. E lei sa quanti soldi sono stati spesi con questa crisi, l’enorme quantità di denaro che è stata spesa – forse giustamente – per salvare le economie occidentali, e poi, il poco denaro che viene speso per investire sulla salute globale.







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