Di lui conserviamo
l'allegria, la signorilità, l'ostinazione. In un'intervista che ci rilasciò per
celebrare i cinquant'anni della televisione italiana, ci parlò dei suoi esordi
farciti di aneddoti curiosi, del sogno di una tv senza volgarità e con più informazione
di qualità. Riascoltiamo la sua voce e il ricordo che di Bongiorno fanno oggi gli
autori e critici televisivi Paolo Taggi e Claudio Ferretti.