2009-09-09 14:27:12

Il cardinale Tettamanzi inaugura il nuovo anno pastorale all'insegna del "riposo in Dio"


Il cardinale arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi ha inaugurato ieri con una Messa solenne il nuovo anno pastorale. Dalla città ambrosiana il servizio di Fabio Brenna.RealAudioMP3

Un anno di “riposo in Dio”, una sosta rigenerante quella che il cardinale Tettamanzi chiede alla diocesi ambrosiana nell’anno pastorale che le sta davanti, inaugurato nella festa di Maria Nascente. Dopo gli anni della missione e dedicati alla Parola che si fa vita nell’esperienza quotidiana, l’arcivescovo chiede un anno sabbatico in cui perseguire l’obbiettivo posto da Benedetto XVI per l’Anno Sacerdotale: la santità. La proposta di un anno sabbatico, il settimo alla guida della Diocesi di Milano, di un impegno per sacerdoti e laici, riassunto nello slogan “Fare meno, per fare meglio e fare insieme”. Un invito alla Chiesa milanese a riscoprire l’essenzialità, e dunque maggiore cura da tradurre nei vari ambiti della pastorale, omelie più approfondite; una spiritualità più intensa; la sperimentazione di nuove forme di corresponsabilità fra sacerdoti e laici:

“Si riposa in Dio, nel senso che si va alla ricerca della propria anima. Allora, se è importante che un anno peschi nel profondo e, dunque, nella propria spiritualità, è anche importante che questo anno presenti le comunità cristiane con un volto, come dire, di festa, con un volto più sereno, con un volto più ricco di speranza, con un volto gioioso”.
 
Il cardinale Tettamanzi ha identificato nei temi della crisi, dell’Expo e degli immigrati le sfide che si pongono di fronte alla Milano di oggi; sfide viste come opportunità per la città e i suoi abitanti. E a proposito delle continue e differenti rivendicazioni, anche da parte di organizzazioni politiche, delle “radici cristiane”, l’arcivescovo ha invitato a rifarsi al Vangelo:

“C’è il rischio di intendere la tradizione che, come se fosse un fossile, chiede di essere conservata. Allora, da questo punto di vista, lasciatemi di nuovo appellare a qualche pagina di Vangelo. Devo dire che le radici sono importantissime, ma il Signore ci giudica non a partire dalle radici, ma ci giudica a partire, non meno, dai fiori e dai frutti”.
 
Il cardinale Tettamanzi a proposito delle polemiche di questi giorni, si è chiesto se dai media riesce ad emergere la Chiesa del Vangelo:

“La Chiesa parla e della Chiesa si parla. E di fronte a tutto questo io mi domando, mettendomi dal punto di vista dei cristiani comuni, dei cristiani semplici, se vengono aiutati a capire davvero le situazioni, se sono aiutati a comprendere la realtà della Chiesa che è una sorgente di prossimità alla gente e ai suoi problemi”.







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