2009-09-09 15:11:30

Costa Rica: mons. Barrantes denuncia povertà ed esclusione sociale


Ricordando precedenti prese di posizioni dei vescovi del Costa Rica, ieri, l’arcivescovo di San Josè, mons. Hugo Barrantes nell’ambito della Giornata dedicata al bambino, ha sottolineato che la povertà e l’esclusione sociale sono preoccupazioni costanti dell’episcopato. Citando in particolare una lettera pastorale di mons. Angel San Casimiro (2006), l’arcivescovo ha osservato che questo documento “è tuttora molto attuale e pertinente poiché è vero che migliaia di famiglie affrontano il problema della povertà, soprattutto il dramma dell’esclusione e della non-visibilità”. Oltre “a molti bambini”, il presule ha ricordato quali vittime di questa realtà, “gli indigeni, gli afroamericani e i migranti”. “Purtroppo siamo testimoni - ha proseguito mons. Barrantes - di situazioni che offendono la qualità della vita che dovrebbe essere garantita all’infanzia. Persistono casi di aborto, di violenza fisica, di maltrattamenti psicologici e di abusi sessuali”. “D’altra parte, non vanno dimenticati - ha spiegato l’arcivescovo, i flagelli del lavoro infantile, della tossicodipendenza e, in particolare, le crescenti disuguaglianze sociali che segnano negativamente l’esistenza di molti bambini e bambine”. Mons. Barrantes ha ricordato anche alcuni motivi di orgoglio nazionale: il Paese ha un buon indice di sviluppo umano secondo l’Onu. Al tempo stesso persistono gravi differenze per quanto riguarda l’accesso all’educazione di qualità così come per quanto riguarda il reddito e i servizi pubblici. “Si tratta di un doloroso paradosso”: questo dimostra “che nonostante tutto quello che è stato fatto e che si fa ogni giorno, esistono settori che devono fare i conti con la miseria e l’esclusione”. Per il presule i problemi vanno riconosciuti, mai occultati. Dunque vanno affrontati senza sviare l’attenzione cercando spiegazioni improbabili. “La povertà è tuttora nel nostro Paese la causa principale della violazione dei diritti dell’infanzia e della adolescenza”, rileva l’arcivescovo di San José di Costa Rica che chiede di promuovere “un sistema nazionale per proteggere l’infanzia e l’adolescenza convogliando in un unico e solo sforzo il contributo dello Stato, delle istituzioni pubbliche, degli organismi di cooperazione nazionali e internazionali e, soprattutto, la società civile”. Infine, ricordando che la Chiesa guarda con interesse alla possibile creazione di un ministero per la famiglia, mons. Barrantes ha lanciato un appello in “favore di un dialogo ampio per coordinare azioni, stabilire priorità strategiche e adottare misure a breve e lunga scadenza”, rilevando con forza la necessità di “assegnare a questi compiti risorse adeguate”. (L.B.)







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