2009-09-09 15:06:49

A Goa si pensa ad una nuova legge sui beni della Chiesa


L’India è una confederazione di Stati che ha differenti leggi per governare le proprietà degli enti religiosi. Per i templi indù esiste un Hindu Endowment Act, per i musulmani c’è il Wafk Board Act e per i Sikh il Sikh Gurudwara Act. Per i cristiani non esiste nulla di simile, ma sia le parrocchie sia le congregazioni sono controllate dal Charity Commissioner che è regolato dai diversi Stati con regole più o meno strette. Goa, che è stata governata dai portoghesi per quattrocento anni, ha sempre seguito le regole del Padroado, un sistema di concessione che il Papa aveva affidato al re del Portogallo. Dopo che Goa fu annessa all’India, il governo centrale ha rispettato le tradizioni locali di amministrazione delle parrocchie. Ma recentemente un gruppo di laici cattolici, ed anche di intellettuali, ha auspicato una legge governativa per regolare l’amministrazione delle proprietà della Chiesa. La legge vigente che regola le relazioni tra Chiesa e Stato e l’amministrazione delle parrocchie segue il concordato del 1940 tra il Vaticano ed il governo portoghese. Questo accordo era stato raggiunto durante la dittatura di Salazar, ma in Portogallo è stato abrogato in quanto incostituzionale. Eduardo Faleiro, ex ministro degli affari esteri, ha affermato recentemente che l’assemblea legislativa di Goa avrebbe il potere di approvare una legge simile, necessaria per dimostrare più grande trasparenza. Egli ha aggiunto che la nuova legge potrebbe essere scritta in consultazione con la Chiesa cattolica di Goa. Il governo centrale ha già il potere di controllare tutti i conti e le donazioni che arrivano dall’estero ed anche di fermare queste donazioni se pensa che non siano amministrate bene. Alcune diocesi hanno già sperimentato queste restrizioni. (A.L.)







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