2009-09-07 14:38:38

In Brasile il grido degli esclusi per il diritto alla vita


In Brasile si celebra oggi l’annuale “Giornata del Grido degli esclusi”, una manifestazione in difesa dei poveri, degli emarginati e dei più deboli. Il tema del 2009 “La vita al primo posto - La forza della trasformazione è nell’organizzazione popolare” sottolinea l’obiettivo primario della tutela della vita in tutte le sue dimensioni e della promozione dei diritti fondamentali: istruzione, salute, alloggio, cultura. Ma chi sono gli esclusi? Cristiane Murray, del nostro programma brasiliano, lo ha chiesto a uno dei promotori dell’iniziativa, mons. Pedro Luiz Stringhini, vescovo ausiliare di San Paolo e presidente della Commissione per la giustizia, la carità e la pace della Conferenza episcopale brasiliana:RealAudioMP3

R. - Gli esclusi in Brasile sono quelli che vivono per le strade, sono adulti e anche bambini di strada, quelli che vivono nelle favelas, quelli che in campagna lavorano in schiavitù, la gioventù che non ha prospettive per il futuro. Un mondo grande di esclusi in questo 7 settembre, giorno della patria, per dare coscienza politica al popolo, perchè la situazione cambi. Quello che si chiede sono politiche pubbliche in favore degli esclusi, e si chiedono anche – avendo adesso una crisi - cambiamenti strutturali per un’organizzazione economica diversa da quella che abbiamo, ispirata anche all’enciclica di Papa Benedetto XVI.

 
D. – Mons. Stringhini, proprio oggi, in concomitanza con il grido degli esclusi, si conclude una campagna, promossa dalla Chiesa e da tanti altri movimenti, affinché i rappresentanti al Congresso brasiliano abbiano una fedina penale pulita. Ci può dire di che si tratta?

 
R. – La campagna è affinché i politici siano persone idonee, persone che non abbiano un debito con la giustizia, soprattutto per i reati più gravi. Perché questa legge esista ci vogliono un milione e 300 mila persone che firmano. E’ una campagna fatta da parecchie organizzazioni della società, ma soprattutto dalla Chiesa. Abbiamo già un milione e 100 mila persone che hanno firmato e abbiamo bisogno ancora di 200 mila firme, che ci aspettiamo di raggiungere per questo 7 settembre, affinché possano essere consegnate al Congresso nazionale. (Montaggio a cura di Maria Brigini)







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