In Brasile il grido degli esclusi per il diritto alla vita
In Brasile si celebra oggi l’annuale “Giornata del Grido degli esclusi”, una manifestazione
in difesa dei poveri, degli emarginati e dei più deboli. Il tema del 2009 “La vita
al primo posto - La forza della trasformazione è nell’organizzazione popolare” sottolinea
l’obiettivo primario della tutela della vita in tutte le sue dimensioni e della promozione
dei diritti fondamentali: istruzione, salute, alloggio, cultura. Ma chi sono gli esclusi?
Cristiane Murray, del nostro programma brasiliano, lo ha chiesto a uno dei
promotori dell’iniziativa, mons. Pedro Luiz Stringhini, vescovo ausiliare di
San Paolo e presidente della Commissione per la giustizia, la carità e la pace della
Conferenza episcopale brasiliana:
R. - Gli
esclusi in Brasile sono quelli che vivono per le strade, sono adulti e anche bambini
di strada, quelli che vivono nelle favelas, quelli che in campagna lavorano in schiavitù,
la gioventù che non ha prospettive per il futuro. Un mondo grande di esclusi in questo
7 settembre, giorno della patria, per dare coscienza politica al popolo, perchè la
situazione cambi. Quello che si chiede sono politiche pubbliche in favore degli esclusi,
e si chiedono anche – avendo adesso una crisi - cambiamenti strutturali per un’organizzazione
economica diversa da quella che abbiamo, ispirata anche all’enciclica di Papa Benedetto
XVI.
D. – Mons. Stringhini, proprio oggi, in concomitanza
con il grido degli esclusi, si conclude una campagna, promossa dalla Chiesa e da tanti
altri movimenti, affinché i rappresentanti al Congresso brasiliano abbiano una fedina
penale pulita. Ci può dire di che si tratta?
R. –
La campagna è affinché i politici siano persone idonee, persone che non abbiano un
debito con la giustizia, soprattutto per i reati più gravi. Perché questa legge esista
ci vogliono un milione e 300 mila persone che firmano. E’ una campagna fatta da parecchie
organizzazioni della società, ma soprattutto dalla Chiesa. Abbiamo già un milione
e 100 mila persone che hanno firmato e abbiamo bisogno ancora di 200 mila firme, che
ci aspettiamo di raggiungere per questo 7 settembre, affinché possano essere consegnate
al Congresso nazionale. (Montaggio a cura di Maria Brigini)