Nuovo appello dell'Onu a Ginevra per la tutela dell’ambiente
“Abbiamo il piede sull’acceleratore e ci stiamo dirigendo verso l’abisso”, ha detto
il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, alla terza Conferenza mondiale sul clima
che si è chiusa ieri a Ginevra. Di ritorno dal circolo polare artico, Ban Ki-moon
ha detto di aver potuto vedere con i suoi stessi occhi l’impatto “delle forze potenti
e imprevedibili” scatenato dall’uomo e ha chiesto ai Governi di muoversi in fretta.
Servono politiche che contengano le emissioni di gas nocivi, quelli che provocano
l’effetto serra, programmi che facilitino il passaggio a energie rinnovabili e più
pulite. I cambiamenti climatici, ha denunciato più volte l’Onu, mettono a repentaglio
non soltanto la tutela dell’ambiente, ma anche la vita di milioni di persone. Secondo
la Banca per lo sviluppo asiatico i ghiacci dell’Himalaya si stanno sciogliendo e
oltre un miliardo e seicento milioni di persone in Asia meridionale sono a rischio
di rimanere senza cibo. In Africa alluvioni sempre più violente distruggono la già
fragile agricoltura. Per cercare di attutire le conseguenze dei mutamenti climatici
la Conferenza ha approvato un nuovo sistema di previsioni meteorologiche, una rete
a livello mondiale che permetterà alle informazioni di circolare in tutti i Paesi.
Così che anche i contadini africani possano sapere in anticipo che è in arrivo un
ciclone. Il prossimo appuntamento sul clima è per il 22 settembre a New York, in attesa
del vertice convocato a Copenaghen per dicembre, in cui i delegati dovranno stilare
un nuovo accordo internazionale che sostituisca il Protocollo di Kyoto del ‘97. (V.F.)