Il Papa per la Giornata missionaria mondiale: la Chiesa esiste per portare la salvezza
di Cristo a tutti i popoli
“Le nazioni cammineranno alla sua luce”: è il titolo del Messaggio del Papa per la
Giornata missionaria mondiale che la Chiesa celebrerà domenica 18 ottobre. Ce ne parla
Sergio Centofanti.
La Missione
“essenziale” della Chiesa “è quella di chiamare tutti i popoli alla salvezza operata
da Dio tramite il Figlio suo incarnato”. E’ quanto ribadisce il Papa nel Messaggio
per la Giornata missionaria mondiale: “è in questione la salvezza eterna delle persone
– sottolinea - il fine e compimento stesso della storia umana e dell’universo”. Quindi
aggiunge: “Dobbiamo sentire l’ansia e la passione di illuminare tutti i popoli, con
la luce di Cristo, che risplende sul volto della Chiesa”. Ed è in questa prospettiva
che i cristiani “sparsi in tutto il mondo operano, si affaticano, gemono sotto il
peso delle sofferenze e donano la vita”. “La Chiesa – prosegue il Pontefice - non
agisce per estendere il suo potere o affermare il suo dominio, ma per portare a tutti
Cristo, salvezza del mondo”. Una missione sempre più urgente ad una umanità che “conosce
stupende conquiste, ma sembra avere smarrito il senso delle realtà ultime e della
stessa esistenza”.
Di fronte ai conflitti, alle povertà
e alle sofferenze del mondo, dunque, “la missione della Chiesa è quella di ‘contagiare’
di speranza tutti i popoli”. Un servizio che non è “a misura dei bisogni materiali
o anche spirituali che si esauriscono nel quadro dell’esistenza temporale, ma di una
salvezza trascendente, che si attua nel Regno di Dio”. Regno che, “pur essendo nella
sua completezza escatologico e non di questo mondo (cfr Gv 18,36), è anche in questo
mondo e nella sua storia forza di giustizia, di pace, di vera libertà e di rispetto
della dignità di ogni uomo. La Chiesa mira a trasformare il mondo con la proclamazione
del Vangelo dell'amore, ‘che rischiara sempre di nuovo un mondo buio e ci dà il coraggio
di vivere e di agire’”.
Il Papa ricorda “quei missionari
e missionarie che si trovano a testimoniare e diffondere il Regno di Dio in situazioni
di persecuzione, con forme di oppressione che vanno dalla discriminazione sociale
fino al carcere, alla tortura e alla morte. Non sono pochi – rileva - quelli che attualmente
sono messi a morte a causa del suo ‘Nome’” e seguono “lo stesso destino del loro Maestro”:
“Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi” (Gv 15,20). Questo perché la
Chiesa “non agisce in base ad una logica umana o contando sulle ragioni della forza,
ma seguendo la via della Croce”.
Il Papa invita i cattolici
a “sostenere i missionari, le missionarie e le comunità cristiane impegnate in prima
linea in questa missione, talvolta in ambienti ostili di persecuzione” e allo stesso
tempo esorta “tutti a dare un segno credibile di comunione tra le Chiese, con un aiuto
economico, specialmente nella fase di crisi che sta attraversando l’umanità, per mettere
le giovani Chiese locali in condizione di illuminare le genti con il Vangelo della
carità”.