Accordo al G20 ma è record disoccupati negli Usa e nell'Ue
Giornata conclusiva a Londra del G20 finanziario. I leader mondiali si sono ritrovati
sull’invito a non diminuire la spesa pubblica, fino a quando la ripresa non si sarà
consolidata a livello globale. Accordo quasi raggiunto anche sui bonus ai banchieri.
Il summit chiude una settimana contrastata con ulteriori segnali di crescita dell’economia,
ma anche del tasso di disoccupazione in Europa e Stati Uniti. Il servizio di Marco
Guerra: È troppo presto
per ridurre gli stimoli fiscali e monetari dei governi che sostengono la domanda.
La linea emersa nei giorni scorsi è stata messa nero su bianco nella bozza del comunicato
finale del G20 dei ministri delle Finanze e dei governatori delle banche centrali.
Gli esponenti delle 20 economie più potenti del mondo, riuniti a Londra, avrebbero
anche trovato un'intesa per fissare alcuni standard globali cui dovrebbero attenersi
le paghe dei banchieri - compreso un sistema di "malus" in caso di cattivo andamento
aziendale - ma non sulla creazione di un tetto ai salari. Secondo la bozza del documento
finale, spetterà al Financial Stability Board - presieduto dal governatore di Banca
d'Italia, Mario Draghi - mettere a punto tali principi. Queste posizioni erano già
state espresse ieri dal presidente Fondo monetario internazionale, Strauss-Khan, e
dai ministri dei Paesi Bric, Brasile, Russia, Cina, India. D’altra parte, in questa
settimana le indicazioni sulla ripresa dell’economia sono andate di pari passo con
la pubblicazione di allarmanti dati sulla crescita della disoccupazione in Europa
e negli Stati Uniti. Fondo monetario e Ocse hanno infatti visto al rialzo le stime
di crescita, ma sul fronte delle economia reale si continua a registrare una emorragia
di posti di lavoro che negli Usa ha fatto salire il tasso di disoccupazione al 9,7%,
il peggiore dall’1983. In Eurolandia, si è invece arrivati ai massimi da oltre un
decennio con un indice del 9,5%.