2009-09-04 12:47:33

Solidarietà trasversale a Dino Boffo, dopo le dimissioni da direttore di Avvenire


Un “galantuomo”: l’edizione odierna di Avvenire definisce così il suo ex direttore Dino Boffo, alla guida del giornale cattolico per 15 anni. Un periodo nel quale il quotidiano è cresciuto in qualità e numero di copie vendute, arricchito da una serie di iniziative editoriali di successo. Numerosi gli attestati di stima pervenuti a Boffo dal mondo cattolico e non solo, a testimonianza dell’ottimo lavoro svolto in questi anni alla guida di Avvenire, di Sat2000 (ora Tv2000) e Radio InBlu. Il servizio di Alessandro Gisotti:RealAudioMP3

“Anni di grande crescita con la direzione giusta”: è quanto rivendica oggi il quotidiano Avvenire, all’indomani delle dimissioni del suo storico direttore Dino Boffo vittima, afferma l’assemblea dei redattori, di un “ripugnante attacco” da parte de “Il Giornale”. Sulla stessa linea le redazioni delle altre due testate guidate da Boffo, Tv2000 e Radio InBlu, che esprimendo la propria vicinanza all’ex direttore, assicurano il proprio impegno nel portare avanti un’informazione che rispetti sempre la persona umana. Dal mensile per la famiglia al tabloid per i bambini agli inserti su lavoro e bioetica, l’Avvenire ricorda le iniziative fiorite nei 15 anni di direzione Boffo e “l’apertura alle diverse voci del mondo cattolico e laico”. Compatte le diverse anime del cattolicesimo italiano nel ringraziare Dino Boffo, da Comunione e Liberazione alle Acli, da “Scienza e Vita”, che definisce le dimissioni “traumatiche, tristi e coraggiose”, al Forum delle associazioni famigliari. Anche il sindacato dei giornalisti italiani, la Fnsi, attraverso il suo segretario Franco Siddi, esprime solidarietà a Boffo. Le sue dimissioni, scrive Siddi, sono un “gesto estremo e doloroso a tutela della propria libertà, di quella del suo giornale e del sue editore particolare, i vescovi italiani”.

 
Dal canto suo, l’Unione cattolica della stampa italiana (Ucsi) parla di “giornate orribili per il giornalismo italiano” in cui si sono usati i giornali “come strumenti di lotta politica e come pugnali per colpire alla schiena gli avversari del momento”. E l’agenzia cattolica Sir, assieme alla Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc), - in una nota congiunta - condanna “l’inqualificabile attacco mediatico” contro Boffo, sottolineando che “questa intimidazione” non riuscirà a zittire le voci dei giornalisti che “intendono tenere vigile la loro coscienza e libera lo loro professione”. Tra i tanti editoriali, commenti e attestati di stima dei colleghi delle testate più diverse, si segnala quella del direttore del Foglio. Di Boffo, scrive Giuliano Ferrara, “resta un lascito interessante, che onora il dimissionario: l’opera non banale, pluralista e critica, di un cattolico laico interessato con intelligenza alle grandi questioni della vita umana e della società civile e politica, fino al punto da fare un giornale cattolico che si poteva leggere. Che si doveva leggere”.







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