2009-09-04 12:47:59

Lettera dei vescovi tedeschi sulle elezioni federali


Con una lettera che verrà diffusa domenica prossima in tutta la Germania, i vescovi tedeschi hanno rivolto un appello ai cittadini in occasione delle elezioni federali che si svolgeranno il 27 settembre prossimo. Nel documento, che sarà letto in tutte le parrocchie cattoliche del Paese, i vescovi invitano i fedeli a partecipare alle elezioni. “L’astensione dal voto non è una risposta ragionevole e costruttiva alle storture vere o presunte", recita il documento. "Chi non fa uso del proprio diritto di voto, rinuncia a influenzare attivamente la politica". Allo stesso tempo, i vescovi esortano i politici a rilasciare "dichiarazioni elettorali" che abbiano "fondamento anche dopo le elezioni". Tra le questioni politiche da tener presente in vista del voto, - riferisce l'agenzia Sir - la Conferenza episcopale tedesca individua “le misure contro la crisi economico-finanziaria", che devono essere "etiche", soprattutto "dal punto di vista del carico sulle prossime generazioni o a livello internazionale". Un altro punto "fondamentale" è, secondo i vescovi, "la tutela della dignità e della vita della persona in tutte le fasi della sua esistenza”. Inoltre, "tra i compiti della politica rientra anche la promozione di un ambiente favorevole ai bambini e alla famiglia". Nell'appello ai fedeli, i vescovi chiedono anche l’introduzione di sistemi previdenziali sostenibili: “Le persone che hanno bisogno di assistenza e i disabili, nonché le loro famiglie, non possono essere abbandonati”. Viene inoltre ribadita l’inaccettabilità della povertà e della crescente disoccupazione: “La povertà infantile, in un Paese ricco come il nostro, è uno scandalo che richiede interventi urgenti". Infine, i vescovi hanno sottolineato la necessità di una migliore politica dell’istruzione, al fine di eliminare la disparità dell’accesso all’istruzione: “Migliorare le opportunità nell’istruzione, soprattutto nelle persone socialmente deboli, è un’importante sfida politica. La riuscita della politica per gli stranieri e per l'immigrazione si misura al livello di diritti fondamentali e delle condizioni di vita garantito alle persone coinvolte". Infine, ribadiscono i vescovi, “le persone dei Paesi in via di sviluppo necessitano della nostra solidarietà”. (R.P.)







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