Cento anni fa nasceva il cardinale Willebrands, protagonista dell'ecumenismo
Cento anni fa, il 4 settembre 1909, nasceva a Bovenkarspel, nei Paesi Bassi, il cardinale
Johannes Willebrands, uno dei grandi protagonisti dell’ecumenismo. Ce ne parla Sergio
Centofanti.
Un “pastore
infaticabile al servizio del Popolo di Dio e dell’unità della Chiesa” che ha dato
“un nuovo slancio al dialogo ecumenico”: è quanto ha affermato Benedetto XVI il 2
agosto 2006, nel giorno della morte del cardinale Willebrands. Il porporato, arcivescovo
di Utrecht e primate d’Olanda, ha dedicato tutta la sua vita alla promozione dell’unità
dei cristiani: per 20 anni, dal 1969 al 1989, è stato alla guida del dicastero vaticano
impegnato sul fronte ecumenico, lasciandosi ispirare dal suo motto episcopale: “fare
la verità nella carità”. Celebri le sue iniziative di dialogo con gli ortodossi, gli
anglicani e i luterani. Decisivo il suo impegno durante il Concilio Vaticano II. Ascoltiamo
in proposito l’attuale presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità
dei Cristiani, il cardinale Walter Kasper, al microfono di Philippa
Hitchen:
R. – Penso che il cardinale
Willebrands sia stata una grande personalità: ha cominciato ad operare per l’unità
immediatamente dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando l’ecumenismo non era ancora
riconosciuto. Durante il Concilio Vaticano II ha lavorato come segretario dell’allora
Segretariato per l’unità dei cristiani. Ha fatto molto per il Decreto per l’unità
dei cristiani e anche per la Dichiarazione Nostra Aetate, in particolare riguardo
agli ebrei - aspetto difficilissimo durante il Concilio – ed anche per la Dichiarazione
sulla libertà religiosa e il testo della Costituzione dogmatica sulla Parola di Dio.
Tutto questo è stato un grande lavoro. Lui ha saputo parlare con tutti gli osservatori,
i fratelli delle altre Chiese. Si sono incontrati ogni settimana e hanno dato un grande
contributo al Concilio. Ecco, era un uomo con una grande visione, ma, d’altra parte,
anche molto prudente. Alla fine è riuscito ad ottenere l’approvazione della stragrande
maggioranza dei Padri del Concilio. E noi quindi siamo molto riconoscenti per il suo
lavoro.
Ma riascoltiamo la voce del cardinale Willebrands
in una intervista rilasciata al programma tedesco della Radio Vaticana nel 1989:
"Die
liebe, die Christus von Petrus gefragt hat… L’amore che Cristo ha chiesto
a Pietro, non è circoscritto ad un gruppo, nemmeno alla Chiesa cattolica: tutti sono
sue pecorelle. E per questo, l’amore è rivolto a tutti i cristiani, e questo amore
chiede prima di tutto l’unità, perché è una grande sofferenza quando una famiglia
è divisa. In questo spirito io ho inteso il mio nuovo compito e l’ho svolto con tutto
il cuore e con tutte le forze – spirituali e materiali – che Dio mi ha dato; il Signore
mi ha benedetto e Gli sono profondamente riconoscente per essersi servito così a lungo
della mia opera per la Sua Chiesa”.