India: 40mila persone al funerale di padre Colombo, apostolo dei "fuori casta"
Circa 40mila persone hanno dato l’ultimo saluto a padre Augusto Colombo, missionario
del Pime, scomparso nella notte del 31 agosto all’età di 82 anni. Il funerale si è
svolto nell’ashram Kristu Jyoti e per volontà del sacerdote il corpo è stato sepolto
nel santuario del Bambino Gesù di Warangal, nell’Andhra Pradesh. “Il funerale è stata
una testimonianza della grandezza di questo umile servo del Signore”, afferma ad AsiaNews
mons. Marampudi Joji, arcivescovo di Hyderabad. “Alle esequie erano presenti tre ministri
dello Stato, tre membri del parlamento, la comunità indù della zona, quattro vescovi
circa 200 tra sacerdoti , religiosi e religiose”. Padre Colombo parlava in modo sciolto
il telugu, la lingua dello Stato, e comunicava con la gente dei villaggi nel loro
dialetto. Anche per questo era considerato un membro della comunità a tutti gli effetti,
indiano tra gli indiani. Ricordandone l’opera di missionario ed “il lavoro instancabile
per l’emancipazione sociale della popolazione”, il vescovo di Hyderabad afferma: “Oggi
i più poveri e gli emarginati nei distretti di Khammam e Warangal, i fuori-casta nel
senso letterale del termine, quelli che vivono alla mercè della maggioranza e del
volere delle comunità più forti, vivono con dignità e sono autosufficienti”. Di padre
Colombo mons. Joji ricorda che “soprattutto era un santo sacerdote”. “La sua esistenza
è stata una testimonianza del vangelo. La sua vita ed il suo lavoro sono stati lo
strumento per portare tanti a servire Dio e le altre persone bisognose. Egli ha amato
davvero ed è stato un padre per tantissimi poveri delle campagne. (R.P.)