In un audio-libro pensieri e insegnamenti di madre Teresa di Calcutta
Un audio-libro per ascoltare in musica parole di madre Teresa di Calcutta: si intitola
“Una piccola matita” ed è stato realizzato dalla Caritas e dal Centro europeo per
le risorse umane nell’ambito del Progetto culturale ed educativo “phonostorie”, dedicato
a grandi personaggi del XX secolo. Sarà distribuito da domani nelle librerie ed è
stato presentato stamane in conferenza stampa presso la nostra emittente. C’era per
noi Fausta Speranza:
“Una matita
nelle mani di Dio”. Con questa definizione la beata Teresa metteva tutti in guardia,
e forse per prima se stessa, dall’essere protagonista: possiamo essere solo strumenti
con cui Dio scrive pagine d’amore. E’ uno dei suoi più alti insegnamenti e mons.
Giuseppe Merisi, presidente della Caritas italiana, sottolinea quanto ci interpelli:
“non dobbiamo pensare tutto ciò in una dimensione eroica – avverte – piuttosto Madre
Teresa partiva dall’ordinario. Dunque mons. Merisi raccomanda di guardare all’essenziale
del bene comune: “di fronte alla globalizzazione ricordando il valore della solidarietà;
di fronte all’immigrazione e al bisogno di organizzazione, difendendo il rispetto
della dignità dell’uomo”. Non ci sono scritti di Madre Teresa se non le lettere: da
lì sono tratti i brani dell’audio-libro, di cui si rivendica l’autenticità visto che
su internet spesso circolano testi non controllati. Al valore profondo della testimonianza
che non ha bisogno di troppe parole ci riporta lo scrittore Folco Terzani
che ha firmato con Sergio Zavoli la prefazione dell’audio-libro e che per ricerca
personale ha lavorato con Madre Teresa a Calcutta:
Avevo
quasi trent’anni ma non avevo mai visto questa fede in azione, questo modo di agire
senza preoccuparsi del domani, dando largamente a sinistra e a destra semplicemente
con l’idea che in qualche modo avrebbe funzionato. Era un modo di pensare che non
avevo mai visto prima e mi ha colpito subito, fin dal primo giorno che ho visto lei
e conosciuto la sua organizzazione, in particolare i morenti che forse, in fondo,
erano la maniera migliore per imparare qualcosa. Erano loro i veri maestri. Lei però,
riuscendo a mettere insieme anche noi benestanti dell’Occidente, - che arrivavamo
un po’ impreparati a Calcutta - con queste persone che appartenevano ad un mondo completamente
diverso, che stavano subendo queste sofferenze, facendoci conoscere a vicenda ci ha
dato un grandissimo insegnamento. E lo ha fatto senza alcuna parola, perché non riuscivamo
proprio a parlare con queste persone che stavano morendo, anche se la morte si riusciva
a capirla lo stesso.
Un audio-libro che sarebbe bello
pensare nell’Ipod di tanti giovani: un’idea che non meraviglia Terzani: Sì,
si dice che i giovani siano distratti ma non è vero. Sono molto capaci di captare
quello che è vero e quello che non lo è, per cui spesso vedono delle cose di cui non
sono completamente convinti e vanno in discoteca o fanno altre cose. Se invece si
vede una cosa che è davvero bella i giovani – anzi, i bambini – sono i primi a captarla
e a sentirla e Madre Teresa era un po’ così, era difficile sfuggire alla verità di
questa cosa. Bastano degli esempi veri veri, non a parole, che riescono a smuoverti
e a trasformare tutto questo in pratica.
Pensando
a giovani e meno giovani Terzani aggiunge:
Siamo tanto abituati a conoscere
i percorsi di un manager di successo che cresce la sua azienda ma non siamo tanto
abituati a conoscere il percorso che porta a spogliarsi di tutto. Per cui sentire
questo è già molto importante. Ci sono poi le poche parole di Madre Teresa che, nel
suo modo di descrivere i poveri, mi colpiva sempre: aveva uno sguardo che faceva capire
di aver passato una vita intera con loro, di conoscerli veramente. I poveri che stanno
male sono sempre una cosa che non ha significato se non li hai davanti a te ed invece
per lei non erano delle misteriose figure teoriche in Paesi lontani. Dell’auspicio
di ritrovare l’audio-libro nelle cuffiette di qualche ragazzo ne abbiamo parlato anche
con il compositore dei brani musicali che accompagnano le letture, Mite
Balduzzi:
Tutto il progetto ha proprio
questo significato: che un giorno sull’ipod, come si ascolta ‘tizio’, la tal musica,
così si ascolti anche questo. Le musiche sono fatte pensando un po’ anche a questo,
quindi se qualcuno si aspetta grandi pianoforti, musica classica o violini non li
trova. Penso che queste musiche funzionano un po’ come una sorta di cuscino, nel senso
che le parole di Madre Teresa si appoggiano sopra, fanno un po’ da piedistallo. Non
sono un commento, non sono una colonna sonora, non sono come i commenti dei cartoni
animati, non so come dire... E’ proprio una sorta di piedistallo sul quale la parola
si appoggia e, al tempo stesso, anche proprio come un cuscino prende la forma della
parola. Quindi, una sorta di dialogo anche un po’ sfumato, mediato.
Anche
per il maestro Balduzzi, così come hanno detto i qualificati attori che hanno prestato
le voci, lavorare a questo audio-libro ha segnato un’esperienza particolare:
Mamma
mia! Un’impressione... Non lo so descrivere, non lo so dire a parole. Veramente non
lo so dire a parole. Intanto, Madre Teresa la conosciamo tutti. Sappiamo, sappiamo,
sappiamo... In verità io mi sono accorto di non sapere niente. Mi verrebbe quasi da
dire che alla fine l’impressione più grande, l’effetto più grande è stato quello di
spronarmi in qualche modo ad essere come lei, a paragoni fatti per carità di Dio.
Come la Sacra Scrittura, che non è una Parola qualunque, sprona a fare quello che
dice, questo effetto me lo fa Madre Teresa..