2009-09-02 15:14:29

Oltre 20 morti in Afghanistan per un attentato kamikaze


È di almeno 23 morti il bilancio, ancora parziale, dell'attentato compiuto oggi da un kamikaze nell'Afghanistan orientale. Nell'attacco, hanno perso la vita anche Abdullah Laghmani, numero due dell'intelligence afghana, e i leader del Consiglio e della Giunta provinciale. Il kamikaze si è fatto esplodere nei pressi di una moschea. Un portavoce dei talebani ha rivendicato l'attacco suicida.

In Pakistan attentato al ministro per gli Affari religiosi
Il ministro pakistano per gli Affari religiosi è stato ferito in un attentato. Lo riferisce la televisione pakistana Geo News. Nel fatto una persona sarebbe rimasta uccisa. Hamid Saeed Kazmi, ministro del governo federale per gli Affari religiosi, si trovava nel suo veicolo a Islamabad nei pressi del Melody Market quando alcuni attentatori hanno esploso colpi di arma da fuoco contro la sua auto e quella della scorta.

La Germania chiede un riesame della questione nucleare iraniana
La Germania preme per un “nuovo approccio” nei confronti del programma nucleare iraniano e ospita oggi una riunione dei direttori politici dei cinque membri del Consiglio di sicurezza dell'Onu per fare il punto della situazione di Teheran, anche alla luce del nuovo rapporto elaborato dall'Agenzia atomica internazionale (Aiea). I direttori politici del 5+1 (Stati Uniti, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna più la Germania) si incontrano oggi a porte chiuse a Francoforte. Secondo quanto annunciato dall'agenzia la settimana scorsa, l'Iran ha rallentato la sua produzione di uranio debolmente arricchito e ha permesso agli ispettori dell'Onu di accedere al reattore di ricerca di Arak: una richiesta, questa, che le Nazioni Unite avanzavano da tempo.

Dopo mesi, incontro a livello ministeriale tra Israele e Anp
Primo incontro ministeriale da mesi, oggi a Gerusalemme, fra Israele e Autorità nazionale palestinese (Anp). Protagonisti il vicepremier e ministro per lo Sviluppo regionale israeliano, Shalom, e il ministro dell'Economia palestinese, Khoury, ritrovatisi in una saletta dell'Hotel King David per discutere di cooperazione economica e di alcune concrete questioni amministrative. Si è parlato di facilitazioni all'ingresso in Israele di uomini d'affari palestinesi e del progetto di creazione di parchi industriali congiunti. L'iniziativa s'iscrive nella strategia di Netanyahu di puntare per ora più che altro sulla cosiddetta "pace economica" con i palestinesi, sullo sfondo di una situazione di parziale miglioramento degli indicatori della Cisgiordania, la parte di territorio palestinese controllata dall'Anp del presidente moderato Abu Mazen (Mahmud Abbas).

Uccisi in India 5 presunti terroristi infiltrati dal Pakistan
Le forze di sicurezza indiane hanno localizzato e ucciso oggi cinque uomini armati che si erano infiltrati nel Kashmir dal Pakistan. Lo riferisce l'agenzia di stampa indiana Ians. Il gruppo era stato localizzato nel settore di Gurez lungo la Linea di Controllo (LoC) che divide il Kashmir fra India e Pakistan. “Il gruppo di terroristi - ha detto al riguardo il portavoce della Difesa, il colonnello Uma Maheshwar - non ha risposto all'alt e anzi ha sparato sui soldati. Nell'aspro scontro a fuoco - ha aggiunto l'ufficiale - cinque guerriglieri sono stati uccisi”.

L’India conferma il tasso di crescita economica al 6% nonostante la crisi
L’India resiste alla crisi mondiale: lo ha sottolineato ieri il premier Singh, inaugurando la riunione plenaria della Commissione di pianificazione economica. Ce ne parla, da New Delhi, Maria Grazia Coggiola:RealAudioMP3

La recessione mondiale non sembra aver colpito duramente l’India, dove il tasso di crescita previsto per quest’anno si mantiene al di sopra del 6%. Negli ultimi tre mesi, dopo le elezioni che hanno riconfermato al potere il premier ed economista Manmohan Singh, la ripresa si è messa lentamente in moto, soprattutto grazie ad una forte domanda proveniente dal mercato interno. Ma a preoccupare ora è la siccità dovuta alle scarse piogge monsoniche estive che ha colpito il 40% delle coltivazioni. L’agricoltura è l’unica fonte di sostentamento per il 60% della popolazione indiana. Lo stesso Singh, parlando ieri alla prima riunione della Commissione del piano, ha però rassicurato che il Paese ha immagazzinato sufficienti scorte alimentari e che quindi non ci sarebbe il rischio di carestie. Non bisogna essere eccessivamente pessimisti, ha detto Singh, secondo il quale nei prossimi due anni l’India ritornerà ai livelli di crescita prefissati. Secondo gli economisti indiani, il prossimo anno l’espansione dovrebbe salire all’8%, mentre nell’anno fiscale 2011/2012 si prevede un tasso di crescita del 9%, che è quello del quale il gigante asiatico ha bisogno per uscire dal sottosviluppo.

 
Cena alla Casa Bianca con esponenti dell’Islam
Il presidente americano, Barack Obama, ha offerto ieri sera una cena alla Casa Bianca ad alcuni esponenti della comunità musulmana in occasione dell'iftar, il pasto che chiude il digiuno del Ramadan, e ha elogiato il mondo islamico che ha definito parte integrante degli Stati Uniti. “Per più di un miliardo di musulmani, il Ramadan è un periodo di devozione e di intensa riflessione”, ha detto il presidente accogliendo i suoi ospiti in una sala di ricevimento della Casa Bianca. “L'iftar di questa sera è un rito che si compie in occasione del Ramadan nelle cucine e nelle moschee dei 50 Stati americani”, ha sottolineato Obama. “L'Islam - ha proseguito - fa parte degli Stati Uniti. Come il popolo americano nel suo insieme, la comunità musulmana americana è molto dinamica e diversificata”. “In questa occasione - ha concluso il capo della Casa Bianca - noi celebriamo il mese sacro del Ramadan e celebriamo anche quanto i musulmani hanno arricchito gli Stati Uniti e la loro cultura”.

Presto il ritiro dell’Armenia dal Nagorno-Karabach
L'Armenia ritirerà le proprie truppe dall'enclave cristiana del Nagorno-Karabach, prima che i protocolli di riconciliazione concordati con Ankara vengano approvati dai rispettivi parlamenti. Lo rivela oggi, con un titolo cubitale in rosso in prima pagina, il diffuso quotidiano turco Yeni Safak, sostenendo che il ritiro delle truppe armene non è una condizione imposta da Ankara bensì una iniziativa unilaterale di Ierevan. Il quotidiano filo-governativo, che sostiene di essere venuto in possesso del testo completo di quello che definisce “lo storico accordo” fra Turchia ed Armenia - comprese clausole segrete - ricorda che prima che Ierevan ed Ankara raggiungessero l'intesa, il premier turco Tayyip Erdogan aveva dato assicurazioni al governo di Baku che l'Armenia avrebbe ritirato le proprie truppe dal Nagorno-Karabah. Proprio ieri, commentando l'accordo raggiunto il giorno prima dai suoi vicini per l'avvio di rapporti diplomatici e l'apertura delle frontiere, il governo di Baku aveva espresso le proprie perplessità in merito ed il portavoce del ministero degli Esteri azero, Elkhan Polukhov, aveva detto senza mezzi termini che “aprire le frontiere senza prima risolvere la questione del Nagorno-Karabach sarebbe contrario agli interessi dell'Azerbaigian”.

Ue. Junker: prudenza, ma la crisi fa meno paura
“Il peggio è passato”: lo ha detto il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, riferendosi alla situazione economica europea su cui oggi i ministri finanziari dell'Ue fanno il punto dopo la pausa estiva. Ci sono dati che “confermano che stiamo superando la crisì – ha detto - ma serve prudenza, perchè ci sono ancora problemi sul fronte della disoccupazione, dei conti pubblici e nel circuito del credito”. Lo stesso Juncker, poi, si è schierato con Parigi che chiede una stretta a livello mondiale sui bonus dei manager bancari e avanzerà una proposta in tal senso al prossimo G20 di Pittsburgh.

La Commissione Europea risponde a Berlusconi
I portavoce della Commissione Europea “sono i microfoni che diffondono la voce del livello politico” di Bruxelles. Lo ha detto Johannes Laitenberger, portavoce del presidente della Commissione Ue, Josè Barroso. Il presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi aveva chiesto ieri che a parlare sia solo il presidente della Commissione, minacciando altrimenti veti a livello Ue e la richiesta di dimissioni di tutti i commissari. Laitenberger ha ribadito la collegialità dell'esecutivo europeo ed ha poi sottolineato come Barroso sia un “sostenitore intransigente” delle prerogative delle istituzioni europee. La Commissione Europea, ha proseguito, lavora con i mass media in modo “trasparente e aperto”. È un “diritto-dovere”, ha aggiunto Laitenberger, che deriva da quanto previsto nei trattati.

Ordigni artigianali ad Atene e Salonicco: una donna ferita
Due bombe artigianali di media potenza sono esplose stamane ad Atene, dove una donna è rimasta leggermente ferita, e nella città settentrionale di Salonicco dove il premier, Costas Karamanlis, inaugurerà nei prossimi giorni la Fiera internazionale. Gli attentati, preannunciati in telefonate ai media, non sono stati ancora rivendicati, ma le loro modalità li rendono attribuibili ad una delle organizzazioni armate rivoluzionarie anarco-marxiste attive nel Paese.

Il presidente della Moldavia pronto alle dimissioni
Il presidente moldovo uscente, Vladimir Voronin, si è detto pronto a dimettersi e a rimanere membro del parlamento: lo riferisce l'agenzia Interfax, citando fonti interne al plenum del partito comunista dove Voronin avrebbe annunciato la sua intenzione, che dovrebbe essere ufficializzata la prossima settimana. La notizia è stata diffusa anche dall'agenzia Ria Novosti. Il nuovo parlamento emerso dalle ultime elezioni vede in maggioranza una nuova coalizione liberale filo-occidentale, che tuttavia non ha i numeri per l'elezione del nuovo presidente. Le dimissioni di Voronin, secondo alcuni esperti, significano che il partito comunista ha scelto di stare all'opposizione e di non votare per la nomina del suo successore, preparandosi così a nuove elezioni parlamentari.

Georgia
La polizia georgiana ha reso noto di essere alla ricerca di una guardia di frontiera che si sospetta sia responsabile dell'uccisione di tre suoi colleghi, ritrovati stamani morti crivellati di colpi, asserendo che l'episodio non è da attribuire a un incidente di frontiera. Da Tbilisi, si è successivamente appreso che l'incidente è avvenuto alla frontiera della Georgia con la Turchia e non con l'Armenia, come si era pensato in un primo momento. Le tre guardie di frontiera georgiane sono state trovate uccise a colpi d'arma da fuoco nel villaggio di Adigeni, a ridosso del confine dell'ex Rrepubblica sovietica con la Turchia. Per la caccia all'uomo la zona è stata isolata dalla polizia.

15 migranti su gommone sbarcati in Sicilia
Sbarco la notte scorsa di migranti nella costa sud della Sicilia: sono arrivati in 15, secondo il racconto degli stessi migranti, ma solo nove sono stati rintracciati. Intanto, le motovedette maltesi hanno salvato 96 persone, tra le quali numerose donne e bambini, che erano a bordo di un gommone alla deriva nel Canale di Sicilia. L'imbarcazione, che ieri aveva lanciato l'Sos con un satellitare e che stava per affondare, è stata localizzata a 75 miglia a sudest di Lampedusa, in acque di competenza maltesi. Altre imbarcazioni sarebbero in difficoltà nel Canale di Sicilia, sulla base di numerose chiamate fatte con satellitari. Le condizioni meteo nella zona sono in netto peggioramento, con mare Forza 5.

Terremoto in Indonesia
È di almeno sei morti e cinquemila persone evacuate il bilancio parziale del forte sisma che ha colpito oggi l'Indonesia. Lo annunciano le autorità locali. L'epicentro del terremoto è stato localizzato vicino all'isola di Java. L'istituto geofisico statunitense (Usgs) ha diramato un allarme tsunami. L'osservatorio tsunami del Pacifico (Noaa) ha diramato un allarme valido in tutta l'Indonesia, precisando che l'allerta riguarda circa 100 chilometri lungo la costa nei pressi dell'epicentro del sisma. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)
 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 245

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