Nell’anniversario dell’indipendenza dell’Ucraina il cardinale Husar chiede verità,
giustizia e carità
“Dacci il coraggio e la forza spirituale di accettare l’unità e di vivere l’unità,
e secondo verità, di essere giusti nelle proprie azioni e di amare la nostra nazione”:
è l’invocazione al Signore pronunciata dall’arcivescovo maggiore di Kyiv-Halyč, cardinale
Lubomyr Husar, capo del sinodo della Chiesa greco-cattolica ucraina, in occasione
del 18.mo anniversario dell’indipendenza dell’Ucraina celebrato nei giorni scorsi
nella cattedrale di Santa Sofia, a Kiev. Alla preghiera comune – guidata dai rappresentanti
delle differenti confessioni religiose – erano presenti tra gli altri il presidente
della Repubblica, Viktor Juščenko, che ha inaugurato questa tradizione alcuni anni
fa, e il primo ministro Julija Tymošenko. “C’è un disordine che ci riguarda- ha detto
il cardinale Husar – che noi chiamiamo crisi. Ciascuno di noi – ha aggiunto il porporato
le cui parole sono state riprese dall’Osservatore Romano – ha cercato di analizzarla
e di trovare una soluzione per uscirne ma finora senza successo e senza beneficio
per tutta la comunità”. Nei giorni scorsi il presidente Juščenko ha firmato un decreto
che prevede delle personali onorificenze per coloro che contribuiscono allo sviluppo
della spiritualità in Ucraina. (A.L.)