2009-09-02 14:21:17

Conferenza internazionale nel centenario della nascita del cardinale Willebrands, protagonista dell'ecumenismo


Il cardinale Johannes Willebrands, appassionato cultore dell’unità dei cristiani: nel centenario della sua nascita - il 4 settembre del 1909 a Bovenkarspel nella diocesi di Harlem in Olanda – si apre stasera ad Utrecht una Conferenza internazionale dedicata a questo grande protagonista nella storia della Chiesa del ‘900, soprattutto nei passaggi preparatori del Concilio Vaticano II e nella successiva costruzione della via ecumenica e del dialogo interreligioso. La Conferenza - promossa dall’Archivio cardinale Willebrands, in collaborazione con la Facoltà di Teologia cattolica di Tilburg e l’Università cattolica di Lovanio – presenterà due volumi del suo Diario, scritti fra il ’58 e il ’65. Pagine di particolare rilievo, considerato che nel 1960 il cardinale Willebrands era stato nominato da Giovanni XXIII segretario dell’appena costituito Segretariato per l’Unione dei crisitiani. Quali novità emergono da questi documenti, Philippa Hitchen lo ha chiesto al prof. Adelbert Denaux, decano di Teologia nell’Ateneo di Tilburg:RealAudioMP3

R. – Well, of course, one can see in this diary...
Certamente, si possono leggere in questo diario, tutte le possibilità dei contatti che il cardinale Willebrands ha avuto in questi anni, perché prima di diventare segretario del Segretariato aveva esplorato le possibilità di riunire gli “ecumenisti” cattolici e per questo aveva viaggiato per tutta l’Europa, per incontrare vescovi e teologi, allestendo conferenze cattoliche sull’ecumenismo. Quindi, era una sorta di vocazione dall’alto quella che sentiva, alla quale fu fedele per tutta la vita, in tutte le diverse circostanze.

 
D. – Pensando a quei tempi, agli anni ’50, la sua visione fu incredibilmente audace ed anche profetica. Da dove veniva, secondo lei? Quali sono state le esperienze che lo hanno portato a questa vocazione che lui sentiva così forte?

 
R. – In uno dei suoi scritti dice che lui sentì questa vocazione già nel 1946. Quindi, subito dopo la Seconda Guerra Mondiale. E certo nella Seconda Guerra Mondiale, i cristiani si associarono per aiutare quelli che avevano bisogno, le vittime della guerra. Quindi, quella fu la prima collaborazione in senso pratico e concreto dei cristiani in Olanda. In un modo o nell’altro egli ne rimase coinvolto e qui nacque forse la sua vocazione. Ma certo potevano esserci anche altre fonti, essendo lui uno studente di Newman. Aveva studiato Newman a Roma, all’Angelicum. Fece anche una tesi su Newman. Quindi, forse, anche questa è stata un’influenza, ma ancora non è stato stabilito con chiarezza.

 
D. – Come numero due del Segretariato per l’unità dei cristiani a quei tempi, egli partecipò ad un momento storico: ai primi contatti e incontri che Paolo VI ebbe con il Patriarca Atenagora e alla cancellazione della mutua scomunica. Quanto questi primi sviluppi possono essere considerati una sua personale eredità?

 
R. – He was a man…..
Era un uomo molto discreto, aperto, con molti contatti. In questo senso lui è stato veramente l’uomo che ha preparato tutti questi importanti incontri. Per esempio, durante il Concilio, aveva delle missioni segrete nei Paesi dell’Est, per cercare di calmare la reazione di alcuni vescovi cattolici della Chiesa dell’Est comunque unita a Roma: alcuni di questi vescovi erano contro la dichiarazione di libertà religiosa, per paura della loro situazione naturalmente. Quindi, il cardinale Willebrands fu l’uomo inviato dal Papa ad indagare in queste Chiese per cercare di riportare questi vescovi all’interno del movimento del Concilio. Lui ha dato un contributo molto importante, direi, per la conversione della Chiesa cattolica all’ecumenismo.







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