2009-09-01 13:03:55

La Chiesa italiana dedica la quarta Giornata del Creato all'aria, "bene indispensabile alla vita". Intervista con padre Enzo Fortunato


“Un’occasione per riflettere sull’aria, bene indispensabile alla vita”. Con questo obiettivo oggi, primo settembre, la Chiesa italiana celebra la quarta Giornata per la salvaguardia del Creato. Per l’occasione, la Conferenza episcopale italiana ha invitato a riflettere sul problema dei gas serra. L’ambiente è al centro delle preoccupazioni di Benedetto XVI che, nell’Angelus di domenica scorsa, ha lanciato un appello ai leader del pianeta per cooperare per la difesa della terra. Ma quale sia il significato della quarta Giornata per il Creato, Roberta Rizzo lo ha chiesto a padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del Sacro Convento di Assisi:RealAudioMP3

R. - E’ un grande richiamo a prestare attenzione a ciò che ci circonda: la spiritualità legata all’ambiente prende spunto da uno degli scritti più famosi e più noti di San Francesco, il Cantico delle Creature, che sottolinea il rapporto di sororità e di fraternità con l’intera creazione. Vengono in mente in questo momento le parole di San Francesco: “Laudato sii mi Signore, per tutto ciò che ci circonda, laudato sii mi Signore per sora Luna, frate Vento, frate foco”. E’ un modo di guardare e di impostare la relazione con gli altri, con la natura, con le cose. Un modo dettato dalla consapevolezza profonda che in ogni cosa c’è il germe di Dio, l’impronta di un Dio amore.

 
D. - Quali saranno gli appuntamenti?

 
R. - La Conferenza episcopale italiana, ha voluto puntare su Assisi. Il 15 settembre prossimo, ci sarà una giornata interamente dedicata a questi problemi, con alcune tappe significative ed importanti. La prima con il contributo dell’Accademia delle Scienze: esperti di fama internazionale approfondiranno i temi legati all’aria - elemento importante in quanto datore di vita nell’uomo - che sono in sintonia con il tema che la Conferenza episcopale italiana ha proposto alla riflessione dei credenti.

 
D. - La crisi ecologica che stiamo vivendo appare come un cammino sbagliato che stiamo portando avanti nei confronti della natura. Può essere considerato un vero e proprio peccato?

 
R. - Credo di sì. Quando non rispettiamo la realtà che ci circonda o non rispettiamo il prossimo, credo che possiamo parlare di “ferita con la relazione”. E’ evidente che alcuni uomini non hanno tutelato il Creato e hanno sfruttato la terra come hanno sfruttato l’uomo. Ecco l’importanza di un capitolare di fronte ad un’emergenza che sta diventando giorno dopo giorno sempre più forte.

 
D. - Papa Benedetto XVI nella sua Enciclica Caritas in veritate ha richiamato a uno stile di vita più essenziale...

 
R. - Vi è la consapevolezza profonda che l’ambiente è il principale luogo dell’uomo. Quindi, l’ambiente dev’essere degno dell’uomo e l’uomo deve essere degno del luogo.

 
D. - Un impegno per la tutela della stabilità climatica - e quindi anche ambientale - coinvolge l’intera famiglia umana e pone al mondo stesso anche una grave questione di giustizia...

 
R. - Dove c’è giustizia c’è pace. Dove c’è pace c’è rispetto, c’è sostenibilità, c’è accoglienza dell’uomo, c’è possibilità di vivere in armonia. E’ una certezza, direi quasi un imperativo categorico.







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